Il tecnico Luciano Spalletti: "E' quello che sognavo da quando sono arrivato qui"

Udine città blindata, aspettando la possibile festa scudetto del Napoli. È imponente il dispiegamento di forze dell’ordine in città in vista della partita di stasera, che potrebbe consegnare ai partenopei il terzo titolo. Sono centinaia gli agenti delle forze dell’ordine che presidiano la zona dei Rizzi, dove si trova la Dacia Arena, e altre aree della città. Attivi anche un elicottero, i cani antisommossa e gli agenti specializzati nell’utilizzo dei droni. Servizi mirati di osservazione, inoltre, sono in corso: insomma, è vasto e articolato il pacchetto di azioni messe in campo per evitare possibili problemi di sicurezza. C’è tensione anche in relazione ai cattivi rapporti tra i tifosi azzurri e quelli dell’Udinese. Nei giorni scorsi, sui social la Curva Nord, la frangia più ‘calda’ del tifo bianconero, ha pubblicato un comunicato in cui dice che “non sono graditi né tollerati festeggiamenti di alcun tipo da parte dei napoletani”. In passato, in diverse occasioni, si sono registrati scontri fra le due tifoserie.

E intanto si prepara anche Napoli, addobbata a festa ormai da oltre una settimana, dopo il match point scudetto sfumato domenica con la Salernitana e quello di ieri sera con la vittoria della Lazio contro il Sassuolo. Striscioni, stendardi, statuine del presepe di Osimhen e Kvara e gigantografie di Maradona e Spalletti invadono la città.

“Sono d’accordo con Pierpaolo Marino: il Napoli che arriva a questo traguardo nasce dalla Serie C. Lui, come Gino e Giampaolo Pozzo, mi hanno dato tantissimo” ha detto ieri Luciano Spalletti in conferenza stampa di vigilia della trasferta a Udine, in una due giorni in cui tra stasera e domani il Napoli potrebbe festeggiare il terzo scudetto della sua storia. “Quando si dice che ho un carattere difficile la cosa stride un po’ perché non è semplice trovare qualcuno che ha consumato gran parte della sua carriera in 4-5 squadre. L’Udinese è una di queste: mi hanno chiamato con la squadra in difficoltà, ci salvammo ma senza esprimere tutto il potenziale. L’anno successivo mi lasciarono andare da un’altra parte per poi riprendermi. Questo mi fece stringere il rapporto con Pierpaolo Marino che saluterò caramente”, ha aggiunto Spalletti, che parlando dei tifosi partenopei ha specificato tornando sul pari con la Salernitana che ha rinviato la festa scudetto di qualche giorno: “Vedere i nostri tifosi dispiaciuti ci ha mortificato. Noi ci nutriamo della loro felicità. Lo stadio ci ha fatto capire quale sia l’impresa che stiamo portando a termine, è quello che sognavo quando sono arrivato qui. Immaginavo uno stadio così. Con sciarpe, bandiere, bambini tutti azzurri. Deve essere una festa di tutti”.

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