I giallorossi vogliono bissare la vittoria continentale della Conference. Mourinho ha annunciato che Dybala giocherà per 20-30 minuti

La ‘Joya’ è pronta e si aspetta solo che possa trasformare la notte in un’altra favola giallorossa. Con un Dybala in più nel motore seppur non al 100%, la Roma di Josè Mourinho mette il vestito buono delle grandi occasioni per inseguire un’altra impresa storica e bissare in Europa League la vittoria continentale conquistata in Conference un anno fa. L’ostacolo Siviglia è di quelli insidiosi e non è solo una questione tecnica di campo. La cabala racconta che negli ultimi 20 anni le spagnole in finale non hanno mai perso nelle principali competizioni europee e per Mou, mister Europa con cinque coppe in bacheca, è l’occasione giusta per sfatare anche questo tabù e superare un’icona come Giovanni Trapattoni per numero di trofei vinti nelle coppe.L’attesa è massima, la marea giallorossa si è già riversata su Budapest dove i 1.200 chilometri di distanza non hanno fermato i tanti tifosi che anche in auto hanno raggiunto la capitale ungherese. Saranno in 20 mila dentro alla ‘Puskas Arena’, oltre 53 mila all’Olimpico davanti a maxischermi a spingere la squadra verso il sogno. Stesse modalità logistiche di un anno fa per la finale di Tirana, stessi luoghi da replicare in maniera maniacale per tenere fede alla scaramanzia.

Il bis in Italia è accaduto solo quattro volte, all’Inter (’64 e ’65), alla Juventus (’84 e ’85) e due volte al Milan (nel ’68 e ’69 e nell’era Sacchi del 1989 e 1990). Anche la Roma vuole entrare in questo piccolo grande mondo di eroi. Non è facile placare le tentazioni di addio dello ‘Special One’ ma tutto ruoterà proprio attorno a questa sfida che rischia di essere l’epilogo finale di una grande storia d’amore. Aleggia infatti questo segno di addio che la Roma spera, qualora dovesse accadere, possa avere lo stesso epilogo di quello vissuto dall’Inter del Triplete dopo la conquista della Champions targata Mou. “Il mio futuro? Ho risposto alle domande dei miei due capitani. Loro sanno cosa voglio io. È diverso rispetto all’Inter perché io non avevo firmato col Real Madrid ma era tutto fatto. Adesso non ho nulla. Domenica finisce il campionato e vado in vacanza”, ha risposto il tecnico di Setubal che pensa solo alla finale e niente altro facendo anche un po di sana pretattica. “Dybala? Gioca ma ha 20-30 minuti nelle gambe. Loro sono favoriti, il budget che ha il Siviglia, non è lo stesso che ha la Roma. Noi abbiamo giocatori che lo scorso anno giocavano nella Squadra B. Io ho avuto più opportunità di giocare le competizioni europee, ma il tecnico Mendilibar è della mia stessa generazione, con gli stessi capelli bianchi: siamo alla pari. Anche per i giocatori è lo stesso: quelli del Siviglia hanno più esperienza, ma noi sono due anni che giochiamo insieme”, ha dichiarato Mou che punta sulla forza del gruppo e di una squadra capace di superare mille difficoltà. Di organica e di tecnica individuale. “Non siamo sufficientemente bravi individualmente per esserci da soli, siamo qui perché si è un gruppo, tutti insieme, nel bene e nel male”, ha tenuto a precisare.

E Lorenzo Pellegrini non manca di segnalare la qualità morale di una squadra che fa del sacrificio la sua forza. “Sento la squadra mia e la nostra genet si rispecchia in noi”. L’ennesimo atto d’amore per costruire il gran finale di una bella favola. Per rovinare la festa il Siviglia mette sul piatto la sua storia, 6 Europa League conquistate in 6 finali: “Questa non mente, i trofei stanno in bacheca – ha tuonato il tecnico Josè Luis Mendilibar -. Negli ultimi 20 anni il Siviglia è stata la migliore. Sono sicuro di poter far bene. La gente non si accontenta delle buone prestazioni”. Ma su questo aspetto è Mou il fenomeno.

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