“Sono ambizioso e sono qui per vincere“. Nel suggestivo scenario della Reggia di Capodimonte il nuovo allenatore del Napoli Rudi Garcia si presenta con l’ambizione di chi è consapevole di avere l’occasione della vita, quella di allenare una squadra vincente e di qualità. Al suo fianco il presidente Aurelio De Laurentiis lo ha rassicurato a più riprese sulla competitività della squadra, anche se dovessero partire big del calibro di Kim (piace al Bayern Monaco, ndr) e Osimhen (inseguito dalle big della Premier e dal Psg, ndr). “Lo Scudetto mi auguro sia solo l’inizio e che non sia soltanto un caso, ma l’inizio di un percorso che una città come Napoli merita. L’obiettivo è provare a ripeterci in campionato e metterei la firma per arrivare in finale di Champions“, ha detto De Laurentiis. “Il primo regalo è essere qui a Napoli, la cosa bella che ci accomuna sono le ambizioni: quando inizi una competizione io la gioco per vincere, il presidente ha messo la barra molto alta. Ci sono club che con tanti soldi hanno aspettato 15 anni per vincere la Champions, ma io sogno di vincere trofei e sono qui per questo”, ha replicato Garcia. “Il presidente è ambizioso e sono certo mi darà una squadra di qualità, le mie squadre fanno di tutto per cercare di segnare un gol in più degli avversari. Ma prima di tutto fatemi iniziare a lavorare per arrivare fino in fondo”, ha aggiunto.
Garcia torna in Italia sette anni dopo l’esonero da parte della Roma, squadra che ha allenato dal 2013 al gennaio 2016. In seguito è tornato in Francia guidando l’Olympique Marsiglia e l’Olympique Lione prima di una esperienza in Arabia Saudita con l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo. “Sono stato sostituito da Luciano Spalletti a Roma e qui arrivo io dopo di lui”, ha ricordato. Un Garcia consapevole del compito che lo aspetta, perchè ripetere l’impresa del Napoli di Spalletti non sarà samplice. “Io non ho paura di niente, ai giocatori la vittoria in campionato deve dare tanta fiducia. Ma quando inizia la nuova stagione si riparte da zero e devono dimenticare quello che hanno fatto. Devono restare umili, perché ci sarà tanto lavoro da fare. Io ho visto una squadra che giocava bene e difendeva tutti insieme, la rosa è ampia e questo è importante per risolvere le partite anche dalla panchina”, ha detto. “Darò il meglio di me. Chiunque si sieda sulla panchina del Napoli, dopo uno Scudetto, sa che il lavoro è arduo perché è difficile fare di meglio. Ma i giocatori sanno di dover dare di più. Io non vengo qui a rivoluzionare tutto”, ha detto ancora Garcia. “Quando hai vinto rischi di addormentarti un po’, ma io sarò qui anche per dare la sveglia, se i giocatori avranno la mia stessa motivazione saremo una squadra tosta. L’obiettivo mio e dello staff è rendere la squadra competitiva”, ha aggiunto. Per quanto riguarda il suo modo di giocare, il tecnico francese dice: “Vediamo se la squadra somiglia nella rosa a quella dell’anno scorso, se sarà così non toccherò molto, ma qualcosa farò. Abbiamo parlato tanto di 4-3-3, ho fatto tanto bene col 4-3-3, ma ho usato anche altri moduli di gioco”.
Capitolo mercato, inevitabili le domande per il presidente De Laurentiis sul futuro dei big come Osimhen e Kim. Il patron non si è sottratto, spiegando che “Osimhen deve rimanere ma se poi arrivasse un’offerta irrinunciabile per la salute del Napoli, vedremo…“. “Con Osimhen abbiamo parlato prima della festa, siamo di massima d’accordo per un prolungamento di altri due anni del contratto”, ha aggiunto il patron azzurro ricordando poi che “Lobotka resta con noi fino al 2028”. “Per quanto riguarda il mercato, vedremo con Rudi. Ne abbiamo già parlato, pensando anche ai possibili sostituti”, ha detto De Laurentiis. Parole confermate dallo stesso tecnico francese. “Nessun giocatore è insostituibile, io ho fiducia non solo nel presidente ma in tutto il settore tecnico del Napoli con la sua squadra mercato che lavora molto bene e ha lavorato molto bene l’anno scorso nel trovare giocatori che nessuno conosceva”, ha detto. “Il talento c’è. Stiamo già lavorando sulla squadra, vediamo chi rimane al 100% e chi potrebbe andarsene. Vediamo come migliorare la squadra, che è sempre migliorabile. Ma ora l’importante è stare qua e lavorare”, ha aggiunto. “Non ho dovuto fare domande particolari al presidente, mi è bastato vedere che è ancora ambizioso e questo mi ha dato la sicurezza di avere una squadra competitiva per vincere”, ha concluso il tecnico francese. “Di Garcia mi ha colpito la sua spontaneità e immediatezza, è sembrato che ci conoscessimo da tempo e che ci fossimo già incontrati nel passato. Quindi mi sono trovato in un meccanismo oliato e senza difficoltà”, ha replicato a sua volta De Laurentiis chiosando: “In casa De Laurentiis la competitività è naturale, istintiva. A noi più le cose sono complicate più ci eccitano”.