Lo ha deciso il Comitato Esecutivo riunitosi a Cipro

La guerra continua ma qualche sanzione inizia a cadere. L’ultima a fare un piccolo passo indietro è stata la Uefa, il cui Comitato Esecutivo riunitosi oggi a Limassol, a Cipro, ha deciso che le squadre di calcio giovanili russe saranno riammesse alle sue competizioni nel corso di questa stagione. Allo stesso tempo, il Comitato Esecutivo ha ribadito la sua condanna della guerra illegale della Russia e ha confermato che la sospensione di tutte le altre squadre russe (club e nazionali) rimarrà in vigore fino alla fine del conflitto in Ucraina. Nella nota finale, la Uefa ricorda anche che è stato “il primo organismo sportivo a reagire alla guerra in Ucraina e ha intrapreso un’azione decisiva nel febbraio 2022, sospendendo tutte le squadre russe dalle competizioni, rimuovendo eventi programmati in Russia come la finale di Champions League a San Pietroburgo e la Supercoppa a Kazan, e annullando il contratto di sponsorizzazione con Gazprom”. Tuttavia, la Uefa sottolinea che “è anche consapevole che i bambini non dovrebbero essere puniti per azioni la cui responsabilità ricade esclusivamente sugli adulti ed è fermamente convinta che il calcio non debba mai rinunciare a inviare messaggi di pace e speranza. È particolarmente doloroso che, a causa del perdurante conflitto, una generazione di ragazzi sia privata del diritto di competere nel calcio internazionale”. Per questi motivi, il Comitato Esecutivo Uefa ha deciso che le squadre russe composte da giocatori minori saranno riammesse alle sue competizioni nel corso di questa stagione. In tutte le partite, giocheranno senza la bandiera nazionale, l’inno, la divisa nazionale e nessun match potrà essere disputato sul territorio russo.

A questo proposito, il Comitato Esecutivo ha chiesto all’amministrazione Uefa di proporre una soluzione tecnica che consenta il reinserimento delle squadre russe U17 (sia maschili che femminili) anche dopo che si sono già svolti i sorteggi. Il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, ha dichiarato che “la continua sospensione della Uefa all’indirizzo delle squadre russe senior riflette il suo impegno a prendere posizione contro la violenza e l’aggressione. La Uefa è determinata a mantenere questa posizione fino alla fine della guerra e al ripristino della pace. Ma bandendo i bambini dalle nostre competizioni, non solo non riusciamo a riconoscere e sostenere un diritto fondamentale al loro sviluppo, ma li discriminiamo direttamente”. Sulla riammissione delle squadre giovanili russe alle competizioni internazionali, Ceferin ha quindi specificato: “Fornendo opportunità di giocare e competere con colleghi provenienti da tutta Europa, stiamo investendo in quella che speriamo sarà una generazione futura più brillante e capace e un domani migliore”. La decisione però non trova l’unanimità in seno al massimo organismo europeo di calcio e tra le prime federazioni a minacciare di non giocare contro le under russe c’è l’Inghilterra. Stando al Times, la FA inglese sarebbe infatti in netto contrasto con la decisione presa dal Comitato Esecutivo, di cui fa parte anche il presidente della Federcalcio e vicepresidente Uefa Gabriele Gravina.

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