Il presidente rossonero premiato a Washington

Gerry Cardinale, fondatore di RedBird Capital Partners, società americana proprietaria del Milan, ha ricevuto a Washington un importante riconoscimento da parte della National Italian American Foundation (Niaf), l’organizzazione, fondata nel 1975, che promuove la cultura e il patrimonio italiano e che sostiene programmi educativi e formativi per i giovani. Cardinale ha ricevuto il premio Leonardo Da Vinci Niaf per la Finanza, da Jimmy Pitaro, presidente di Espn. “Il suo senso degli investimenti, la leadership aziendale e la filantropia esemplificano i valori che celebriamo nella comunità italoamericana», le motivazioni del premio. Cardinale è stato premiato alla presenza del presidente americano Joe Biden, della First Lady Jill Biden e del presidente della Formula Uno Stefano Domenicali. Cardinale ha chiuso il suo discorso con “Forza Milan”, proprio davanti a Joe Biden.

Il discorso di Cardinale

“Questo fine settimana Jimmy trasmetterà oltre 400 eventi sportivi in tutto il paese e nel mondo: un tipico fine settimana per ESPN, ma è ciò che la rende la piattaforma di contenuti sportivi più importante al mondo. È anche nostro partner nel campionato di calcio primaverile XFL, dove abbiamo di recente annunciato una fusione con la USFL insieme alla sua proprietà Fox Sports. Jimmy – Non posso ringraziarti abbastanza per essere stato un così grande amico per me e per RedBird. Voglio anche ringraziare l’amico Stefano Domenicali, un altro CEO visionario e talentuoso, che guida la Formula 1. È un onore essere premiato stasera insieme a Stefano e agli altri straordinari talentuosi destinatari di questo riconoscimento, che rappresentano il meglio della nostra eredità italiana nel creare un impatto positivo nel mondo”, ha dichiarato Cardinale nel suo intervento. “Questa è la prima volta che ricevo un premio o un riconoscimento per un lavoro che ogni giorno considero un privilegio svolgere. Ho la fortuna di amare quello che faccio e non c’è una vera linea di demarcazione tra ciò che faccio e ciò che sono. Al riguardo, sono incredibilmente fortunato e grato per le persone straordinarie che fanno parte della mia vita, molte delle quali sono qui stasera. C’è un vecchio detto secondo cui sei bravo tanto quanto le persone che hai intorno – o come ha detto di recente il nostro amico ed ex giocatore del Milan Zlatan Ibrahimovic, “l’individuo viene con il collettivo, e se il collettivo fa bene, allora il singolo farà bene”. Mentre stiamo per entrare nel decimo anniversario di RedBird, nel 2024, sono molto orgoglioso delle persone che con il loro incredibile talento costituiscono il “collettivo” che rende RedBird un posto così speciale in cui lavorare. Voglio anche ringraziare Robert Allegrini e Joe Del Raso per avermi dato una illuminante prospettiva sulla NIAF e sulla sua missione. La mia eredità italiana è qualcosa di cui sono sempre stato orgoglioso ed è grazie all’impegno congiunto dei miei genitori che questo orgoglio mi è stato instillato da bambino”, ha proseguito Cardinale.

I ricordi legati al Milan e all’Italia dell’82

“I miei ricordi più belli mentre crescevo erano i viaggi estivi che ogni anno facevamo in Italia. E in una di quelle estati del 1982, quando avevo 15 anni, mi ritrovai a festeggiare per le strade di Santa Maria Di Castellabate la vittoria dell’Italia ai Mondiali. Ricordo gli eroi di quel campionato dell’Italia – Franco Baresi, Daniele Massaro, il compianto Paolo Rossi – e ho anche un vivido ricordo di un livello di festeggiamenti mai visto prima in America. Andando avanti, a 40 anni dopo, quasi negli stessi giorni, mi sono ritrovato in un tripudio simile fuori dal Duomo di Milano, a gioire con i milanesi per la vittoria nel Campionato Italiano dell’AC Milan. Pochi giorni prima della conquista dello Scudetto, avevamo concordato li termini per l’acquisizione dell’ACM Milan da parte di RedBird, ma abbiamo tenuto in sospeso l’annuncio dell’accordo fino a dopo la partita, per non distrarre la squadra né i tifosi. Ma mentre stavo lì in Piazza del Duomo tra gli euforici milanisti, mi sono sentito trasportare indietro nel tempo, a 40 anni prima, e alla stessa sensazione che in qualche modo questa fosse casa mia”, ha dichiarato il presidente rossonero.

La foto al Duomo per festeggiare lo scudetto

Cardinale ha poi ricordato un aneddoto: “C’è una foto abbastanza nota di me al Duomo, scattata da un amico, che mi ritrae mentre festeggiavo con i tifosi che presto mi avrebbero conosciuto come il nuovo proprietario della loro storica franchigia. Ma in quel momento ero completamente anonimo e potevo riflettere serenamente sul surreale viaggio di 40 anni che in tanti modi ha segnato la mia vita e su cosa significa per me essere italiano”, ha detto col sorriso il numero uno milanista. “Negli ultimi 30 anni ho investito nello sport e nei media e pensavo di aver già visto tutto e fatto tutto quello che c’era da fare nello sport. Ma quest’ultimo anno speso come proprietario del Milan a tutti gli effetti mi ha fatto apprezzare in modo completamente nuovo ciò che facciamo per vivere”, ha continuato. “Si, possedere uno dei brand più storici di tutto il calcio europeo è un privilegio e un’esperienza unica, a prescindere da chi tu sia. Ma come studente di storia, non puoi che divenire ben presto consapevole delle gigantesche orme italiane che stai percorrendo, così come della tua enorme responsabilità nei confronti della gente e dei tifosi che si auto-definiscono ‘Milanisti’”. E come se ciò non bastasse a costringerti a fermarti e a calarti in tutto questo, mi sono ritrovato nel mio primo giorno ufficiale da nuovo proprietario dell’AC Milan a visitare il museo di Casa Milan, nel quartier generale del Club nel cuore di Milano, abbracciato dalla straordinaria storia e dall’eredità di questa squadra leggendaria fondata 124 anni fa. E chi mi faceva da guida, accompagnandomi lungo questa storia? Niente meno che Franco Baresi e Daniele Massaro, due degli eroici giocatori che da ragazzo avevo visto vincere la Coppa del Mondo con l’Italia nel 1982 e che ora sono apprezzati consiglieri per me e per il team.

Dopo quell’estate di 40 anni fa, avevo portato con me un poster di quei Campioni del Mondo che ho tenuto sulla parete per il resto del liceo – e non avrei mai potuto immaginare che due di quei volti avrebbero collaborato adesso con me nella cura costante di questo storico franchise”, ha proseguito Cardinale.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata