Il ct Spalletti: "Si avvera un sogno"
Due anni dopo la storica vittoria nella finale degli Europei 2021 la Nazionale di calcio torna a Wembley per sfidare l’Inghilterra, questa volta per le qualificazioni a Euro 2024. Una partita fondamentale, ma non decisiva, per il cammino degli Azzurri verso la Germania. Donnarumma e compagni sono infatti secondi nel girone insieme all’Ucraina ma con una gara in meno, anche un punto guadagnato domani sera potrebbe fare molto comodo in vista dell’ultimo doppio confronto di novembre contro Macedonia del Nord e proprio Ucraina. Una vittoria, poi, contro Kane e compagni non solo darebbe una grande spinta morale alla Nazionale ma di fatto metterebbe in cassaforte la qualificazione. Di fronte, però, c’è una squadra che fin qui ha dominato il girone e che a sua volta con una vittoria sarebbe di fatto qualificata per le fasi finali del prossimo anno.
La difficile preparazione e i 1.900 tifosi
L’Italia arriva a questa partita dopo una settimana difficile con l’esplosione del caso scommesse, che ha toccato i due azzurri Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. I ragazzi di Spalletti, però, contro Malta hanno dimostrato di aver assorbito bene la mazzate. Inoltre a spingere gli Azzurri a Wembley ci saranno circa 1.900 tifosi stipati nel settore ospiti, ma molti di più saranno certamente negli altri settori dello stadio proprio come in quella magica notte di luglio del 2021. “La finale l’ho vista davanti alla tv, come tutti, è stata una storia unica per chi l’ha vissuta e l’ha meritata. Sarebbe ingiusto fare dei paragoni, ma è chiaro che vogliamo ispirarci per fare di questa la nostra storia e identità. Faremo di tutto per questo, ma vogliamo confrontarci con la realtà che ci dirà di che livello siamo”, ha detto Spalletti nel corso della conferenza stampa alla vigilia. “Vogliamo fare un calcio libero, fatto di dinamicità, fluido, come va fatto contro una squadra di livello come questa. Scamacca? Può essere la sua partita“, ha aggiunto. All’andata a Napoli il successo degli inglesi per 2-1 fu netto, anche più del risultato, ma sulla panchina azzurra c’era ancora Roberto Mancini. Ora toccherà a Luciano Spalletti guidare la Nazionale nella cattedrale del calcio mondiale, contro una squadra fortissima che può contare su due fuoriclasse assoluti come Harry Kane e l’emergente Jude Bellingham.
Spalletti: “Grande partita in un grande stadio”
“Vado a giocare una grande partita in un grande stadio. Quello che sognavo e a cui sono arrivato grazie a tutti quelli che mi circondano e me lo hanno permesso”, ha detto Spalletti alla vigilia. “Il calciatore internazionale vede in questa partita l’occasione della qualificazione senza pensare a quelle successive. Sappiamo la loro forza e storia – ha aggiunto – ma in queste circostanze si sfogano i nostri sogni, questa è la partita in cui ti senti felice di poter superare i limiti, questo significa avere personalità per una squadra tosta e non trovare la scusa nella forza dell’avversario. Non bisogna pensare alle partite-comfort successive, lì sono capaci tutti poi di mettersi in mostra”. Spalletti si aspetta qualcosa in più da Berardi. “Lavoriamo sui particolari. I calciatori sanno già tante cose, ma bisogna pensare che si può sempre crescere e donare altro. Dobbiamo assumere gli atteggiamenti che rendono felici le persone che ci guardano”, ha dichiarato Spalletti.
I ballottaggi per la formazione
Guardando alla formazione, Udogie potrebbe essere una soluzione sulla sinistra al posto di Dimarco. “Si tratta di un ragazzo che deve fare esperienza e riconoscere le situazioni, ma ha un motore incredibile che avanza anche per gli altri. Ci può dare una grande mano in una partita in cui serve forza e fisicità”, ha detto il ct. Per il resto in difesa si rivedranno Di Lorenzo, Acerbi e Scalvini, mentre a centrocampo Frattesi prenderà il posto dell’escluso Tonali al fianco di Barella e Cristante. In avanti Spalletti dovrebbe schierare Scamacca centravanti, con El Shaarawy favorito su Raspadori a sinistra mentre a destra confermato Berardi. Infine si torna a Wembley, a quella finale e a quegli abbracci che sono ancora nella memoria di tutti i tifosi azzurri. “Quella partita rimarrà nella storia della Nazionale. Ora tocca a noi prenderci delle cose indelebili come lo fu quell’abbraccio tra Mancini e Vialli“, ha concluso Spalletti.
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