Crisi in casa giallorossa dopo le sconfitte con Lazio e Milan, la piazza rumoreggia, l'ex portiere del secondo scudetto: "Serve rispetto per i tifosi"
Momento delicato per la Roma, che contro il Milan ha raccolto un’altra sconfitta e vede ora allontanarsi anche il quarto posto. Nel mirino della critica c’è José Mourinho, con una parte di tifoseria che inizia a rumoreggiare sul tecnico di Setubal. A pesare, sull’umore di una parte della piazza, la sconfitta nel derby di Coppa Italia che ha regalato alla Lazio la quarta vittoria nelle ultime sei stracittadine.
Sui social e sulle radio della Capitale è ormai iniziato il tam-tam tra chi chiede un cambio di rotta e chi invece difende l’operato dello Special One puntando il dito su società e Direttore sportivo (l’uscente Thiago Pinto) rei di non aver messo nelle mani di Mou una squadra all’altezza del tecnico portoghese.
Tancredi: “C’è qualcosa che non va, la società faccia chiarezza”
Sulla complicata situazione in casa giallorossa è intervenuto uno storico ex, il portiere del secondo scudetto romanista, Franco Tancredi ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. C’è qualcosa che non va e la società deve prenderne atto: non ha più un direttore sportivo, deve decidere se confermare o meno Mourinho. C’è da lavorare, ma sono convinto che la società lo farà”, dice Tancredi. Sulla possibile riconferma di Mourinho. “Qui a Roma i tifosi hanno dimostrato che vogliono Mourinho. Ci sono i sold out durante le partite, ma l’importante è riuscire a fare una programmazione. Bisogna capire chi sarà il ds, se ci sarà o meno Mourinho, C’è bisogno di chiarezza per rispetto dei tifosi, sempre generosissimi”, dichiara Tancredi.
Nell’ultimo derby di Coppa Italia Gianluca Mancini ha invitato i suoi compagni di squadra a non salutare Orsato: “Non so a cosa possa portare questo atteggiamento, sicuramente è negativo per il calcio, per chi lo vede e per chi lo compra. Agostino Di Bartolomei non l’avrebbe mai fatto: ai miei tempi c’era un rispetto reciproco che favoriva anche l’andamento della partita. L’importante è che tutti remino dalla stessa parte, arbitri e giocatori”.
“Ai miei tempi non si protestava così tanto, c’erano delle partite contrastate, ma gli arbitri sono giovani e tendono a sbagliare. Sono per il Var, ha risolto parecchi problemi, andiamo avanti così, dandoci una mano a vicenda: gli arbitri possono sbagliare e i giocatori devono darsi una calmata, ci sono scene che non mi piacciono. Non riesco a capire quei capannelli che fanno i giocatori: sembrano studiati, preparati, una volta c’era un senso di rispetto quando ti avvicinavi all’arbitro. Mi sembra tutto eccessivo. Perché non ripensare a Paolo Casarin come capo degli arbitri?”. Così Franco Tancredi, portiere del secondo scudetto della Roma, , sulle continue proteste, in campo e fuori, nei confronti degli arbitri.
Roma ancora in corsa Champions
Se la Roma è ancora in corsa per la Champions. “La situazione è ancora rimediabile, ci sono appena cinque punti dalla zona Champions. Bisogna dare una svolta, cambiare qualcosa, così non va bene, soprattutto sul piano della personalità. Appena ci sono delle difficoltà, parecchi giocatori si sciolgono come neve al sole. Ora bisogna pensare partita per partita e fare chiarezza sul futuro della Roma”, dice Tancredi.
Scudetto, Inter favorita per Tancredi
Sul duello Scudetto Inter-Juve, Tancredi dice: “A meno che non si faccia male da sola, l’Inter è favorita. La Juve è a pochi punti di distanza, ma può sbagliare poco. Da una parte l’Inter è superiore, dall’altra Allegri sta facendo un grande lavoro, anche se viene contestato un giorno sì e l’altro pure. Sta lanciando tanti giovani, ha amalgamato l’ambiente dopo tutto quello che è successo. Sarà una bella lotta fino alla fine, non so chi vincerà, ma vedo avanti l’Inter”.
Infine l’Arabia Saudita la nuova Cina di un tempo, Tancredi ha avuto un’esperienza in Cina: “Quando siamo andati in Cina, erano al massimo dell’organizzazione. Poi dopo, con nuove realtà come l’Arabia, non sono riusciti a fare una programmazione. Persa questa possibilità, ora stanno provando a riportare i capitali che erano andati all’estero. Non c’era il settore giovanile, non c’erano gli arbitri, ogni tanto venivano dall’Europa, è durato pochissimo. Vedremo come andrà a finire in Arabia”.
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