Il presidente del Coni al Tg2: "Si tratta di ignoranza sportiva-culturale"

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, condanna duramente l’episodio di razzismo ai danni del portiere del Milan Mike Maignan durante la partita dei rossoneri a Udine, sabato scorso. “Non è il primo di questo genere, sarebbe finalmente indispensabile che potesse essere l’ultimo. Il Coni condanna senza se e senza ma questa forma di ignoranza sportiva-culturale, nello specifico calcistica. Parliamo a nome di tutto il sistema sportivo più che mai, in un contesto oggi mondiale sappiamo benissimo quanto sia indispensabile che non ci sia differenziazione a nessun livello a cominciare dal colore della pelle, dalle razze, dalle religioni e quanto altro. Conosciamo anche lo sforzo che il Cio sta facendo per tenere unito questo mondo, è sotto gli occhi di tutti. Per cui ci auguriamo che chi di competenza, organi di giustizia sportiva e ordinaria, facciano il loro corso in un modo assolutamente autorevole e forte”, ha detto Malagò ai microfoni del Tg2. 

Per Malagò è necessario “evitare che ci possano essere ancora dei soggetti che si sentono non dico autorizzati a dare il cattivo esempio ma che tutto sommato” possano cavarsela “con una pena lieve, con una sanzione spesso molto modesta”. “Facendo così si svilisce sicuramente il prodotto del calcio, in questo caso della Lega Serie A ma in assoluto il mondo del calcio, perché in qualche modo di rimbalzo c’è anche un tema di immagine e di prestigio. È una cosa che noi assolutamente condanniamo e che non ci meritiamo“. A chi domanda se la sconfitta a tavolino in casi come questo sia una possibile misura, Malagò risponde: “In tutti questi anni che ho ricoperto il ruolo del presidente del Coni non ho mai fatto una considerazione o un commento su una sentenza o una ipotesi di sentenza. Ci sono organi preposti e non è corretto che io interferisca o strumentalizzi questa situazione”. A livello culturale, per il numero uno del Coni serve “educare, sensibilizzare e isolare“. “Io sono vicino alla società Udinese perché è vittima palese di questa vicenda, tra l’altro si tratta di una minoranza molto esigua, e anche questo non lo trovo giusto. Se non si trova un sistema, e non vale solo per l’Udinese, le conseguenze sono inevitabili”. Malagò, infine, commenta le voci di una trattativa con un fondo arabo per la cessione della Roma e l’inizio di un nuovo corso con lo stesso Malagò presidente e Francesco Totti come suo vice: “L’unico commento da fare è che io sono presidente di un ente pubblico, peraltro eletto con scadenza 30 maggio 2025, e al tempo stesso ho l’onere e anche l’onore di presiedere il comitato organizzatore delle Olimpiadi di Milano-Cortina, credo che non debba aggiungere altro su tutto questo”. 

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