Il primo cittadino Alberto Felice De Toni comunica la sua solidarietà al portiere rossonero vittima di cori razzisti
Non ci sta il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, a vedere dipinta la sua città come “razzista”. Dopo i cori di una parte della curva dell’Udinese contro il portiere del Milan, Mike Maignan, che hanno portato alla sospensione per qualche minuto dell’anticipo di sabato sera fra i bianconeri del Friuli e i rossoneri, il primo cittadino nella mattinata di domenica ha contattato il club di via Aldo Rossi e ha inviato un messaggio al portiere francese. Parole per testimoniare a Maignan la solidarietà personale e dell’amministrazione ma anche “l’abbraccio simbolico di Udine e dei friulani“. De Toni proporrà al prossimo consiglio comunale di conferire la cittadinanza onoraria all’estremo difensore del Diavolo. “Udine non è una città razzista – afferma l’amministratore di centrosinistra – sono rimasto profondamente ferito per quello che è accaduto ieri e proprio per questo voglio esprimere la solidarietà di Udine, dei friulani e dei tifosi dell’Udinese che non si sentono rappresentati”.
“A Udine non c’è spazio per discriminazioni”
“I nostri valori non possono essere umiliati da poche persone accecate dal razzismo, ha continuato De Toni parlando di una “una città di tutti” con una “lunga storia di accoglienza“. Il sindaco ha sottolineato il dato del 14% di popolazione residente che è di origine straniera in un “territorio di frontiera” che “è crocevia di popoli e culture” dove non “c’è spazio per alcuna discriminazione”. L’idea del primo cittadino è di invitare personalmente Mike Maignan nel capoluogo “per realizzare insieme delle iniziative concrete dedicate ai più giovani”, magari nelle scuole, “con il supporto di Fondazione Milan”. Un pensiero De Toni lo ha dedicato anche al “mondo del calcio, animato da tifoserie e rivalità” ma che “è in prima linea per la lotta al razzismo”.
“Siamo a fianco di ogni movimento sportivo per affermare che non ci sono differenze, né in campo né fuori – conclude il primo cittadino di Udine – Il pubblico friulano si è sempre distinto per correttezza, lo stadio ha ospitato partite internazionali, la società si è sempre dimostrata multiculturale e inclusiva”.
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