Il campione venne ricevuto in Vaticano con il Cagliari da Giovanni Paolo II
Una foto in bianco e nero, di quelle che inevitabilmente “fanno storia”, ritrae Gigi Riva – il campione di calcio scomparso lunedì all’età di 79 anni – mentre stringe la mano a Giovanni Paolo II. Era il 28 marzo del 1981 e il Cagliari, approfittando di una trasferta nella Capitale in occasione di una partita contro la Roma di Falcao e Bruno Conti, fu ricevuto in Vaticano. Riva, all’epoca dirigente della squadra sarda, incontrò il Pontefice poi divenuto santo, che in quell’occasione volle sottolineare: “La vostra visita mi fa tornare giovane tra i giovani, perché evoca in me ricordi lontani nel tempo, ma sempre cari, quando anch’io ho avuto occasione di fare – come tanti nell’età giovanile – qualche partita di calcio“. Wojtyla amava lo sport e in quell’occasione invitò i giocatori a distinguersi “per lealtà ed onestà” e per il “rispetto della persona”.Il
Il pensiero alla città e al Santuario di Bonaria
“Si tratta di valori – osservò – che acquisiti oggi attraverso lo sport, vi serviranno sempre, anche quando il corpo non risponderà più alle esigenze del gioco, ma la ‘partita’ della vita richiederà ugualmente il vostro impegno di uomini”. E poi augurò alla squadra di vincere un secondo scudetto. San Giovanni Paolo II, poi, al termine dell’incontro rivolse un pensiero alla città di Cagliari “sulla quale sovrasta il Santuario della Madonna di Bonaria e che ha voluto dedicare ad un Santo lo stadio nel quale vi allenate ed offrite al pubblico il saggio della vostra abilità”. E proprio in quella Basilica mercoledì alle 16 il mondo darà l’addio all’ex calciatore del Cagliari e della nazionale italiana. A celebrare le esequie l’arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi.
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