La carica del neo allenatore degli azzurri alla vigilia degli ottavi contro il Barcellona
Il Napoli post-scudetto ricomincia da tre. Nella speranza che il frullatore tecnico-tattico scattato la scorsa estate si fermi all’ombra del Vesuvio, il club campione d’Italia prova a riprendersi l’identità perduta ripartendo da Francesco Calzona, vice dei due tecnici Sarri e Spalletti e ct della Slovacchia, incarico che manterrà almeno fino alla conclusione dell’Europeo grazie ad una qualificazione storica. Dopo Rudi Garcia e Walter Mazzarri il presidente De Laurentiis ha deciso di puntare dunque su un tecnico che contribuì a rendere grande il Napoli, ponendo le basi per la stagione del Tricolore. La speranza dei tifosi partenopei è che possa riprendere quel filo rosso e ridare spinta, energia e speranza ad una squadra apparsa in totale disarmo. A cominciare dall’appuntamento di Champions League contro il Barcellona, il più importante della stagione.
Il primo a crederci, nella pancia di un ‘Maradona’ gremito di giornalisti, italiani e spagnoli, è proprio l’ultimo arrivato. “Si resetta tutto, inizia un nuovo cammino. Ho trovato una squadra che si è messa subito a disposizione. Poche parole, adesso abbiamo bisogno di fatti – ha sottolineato nella conferenza stampa della vigilia dell’andata degli ottavi di finale – Il pubblico di Napoli è un pubblico speciale, ma più che chiedere a loro dobbiamo essere noi a renderli orgogliosi”.
Non potendo incidere più di tanto a livello tattico a meno di 24 ore dal suo arrivo, Calzona cerca di pungolare i campioni d’Italia sul piano dell’orgoglio. “Ho detto ai giocatori che non abbiamo scuse, dobbiamo migliorare la nostra posizione. Il Barcellona è una squadra forte, una delle più forti d’Europa. Chiaramente non abbiamo paura perché siamo il Napoli, però nessuno può nascondere che loro hanno grandissimi giocatori e un allenatore top – ha spiegato – È un debutto importante, in tangenziale mi è salita l’adrenalina, ma tutto questo non mi spaventa perché il Napoli è una squadra forte, deve ritrovare alcuni concetti però è forte, e questo mi rende felice”.
E, proprio come Xavi, anche il ct della Slovacchia non firma per un pareggio. “Non accetto assolutamente un pari prima di giocare la partita, poi se il Barça sarà così bravo da costringerci al pareggio tanto di cappello – ha concluso – Ma noi vogliamo giocare la partita per vincerla”. Il primo allenamento a Castel Volturno sembra abbia tolto i primi dubbi. Niente rivoluzioni, modulo 4-3-3, il ritorno di Osimhen da titolare con Mario Rui, Di Lorenzo e Meret inamovibili. Le incertezze poggiano a centrocampo: Zielinski è fuori dalla lista, resta da capire se verrà confermato Traoré o ci sarà Cajuste. Di certo Calzona si affiderà a capitan Di Lorenzo in difesa e in termini di leadership.
“La squadra ha preso coscienza della situazione e sa che deve fare di più. Ci metteremo subito al lavoro con il nuovo mister per cercare di uscire da una situazione che non ci vede contenti. Siamo tutti responsabili – ha ammesso il terzino destro – Ringrazio Mazzarri, dispiace perché quando si cambia allenatore è una sconfitta per tutti. Per la società, per i giocatori e per tutto l’ambiente Napoli”. Che con il terzo cambio di panchina spera ancora di salvare una stagione finora disastrata.
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