Il 6 aprile del 1994 il clamoroso ko della Nazionale prima di Usa '94
‘Ai Mondiali il Pontedera’. E’ il titolo della Gazzetta dello Sport passato alla storia, perché c’è stato un giorno in cui una squadra di Serie C2 ha battuto la Nazionale di calcio italiana: 6 aprile 1994, Pontedera-Italia 2-1. Trent’anni fa. A poche settimane dal Mondiale di Usa ’94 la squadra di Arrigo Sacchi si ritrova a Coverciano per uno stage in vista della competizione. Clou del ritrovo l’amichevole, non ufficiale, contro la squadra toscana. Una formalità che si trasforma in una delle peggiori figure fatte dagli Azzurri nella storia.
Il ricordo di mister D’Arrigo
“Eravamo stati invitati a Coverciano a giocare un’amichevole contro la Nazionale, è stato un bel momento”, racconta a LaPresse l’allenatore di quel Pontedera, Francesco D’Arrigo, che nel rievocare quel pomeriggio fatto di ricordi “piacevoli” sottolinea come siano stati i giorni successivi all’impresa quelli in cui i ragazzi hanno “realizzato” quello che avevano fatto. Merito dell'”attenzione mediatica” che si scatenò. Il ricordo di mister D’Arrigo della partita sembra essere quello di una partita ‘normale’ di una squadra che quell’anno avrebbe poi conquistato la promozione in Serie C1. “Il Pontedera – dice ancora D’Arrigo – era una squadra che giocava veramente bene, che aveva fatto un campionato eccezionale. Eravamo sbarazzini”. Una squadra trascinata dai gol di Alfredo Aglietti, in rete anche in quell’amichevole di 30 anni fa, per il temporaneo 2-0.
La Nazionale ‘triste’
Altro ricordo impresso nella mente di D’Arrigo è “il talento un po’ triste di Roberto Baggio“. Una tristezza dovuta al fatto che i giocatori di Sacchi “dovevano sottostare a determinati schemi di gioco e quindi erano limitati nelle loro espressioni”. Una tristezza che trovò massima espressione in quel pomeriggio di aprile di tre decenni fa perché gli Azzurri in campo si resero protagonisti di “esecuzioni molto prevedibili”. Schemi che per D’Arrigo non “valorizzavano a pieno la qualità e l’imprevedibilità di quei talenti”. E pazienza se poi, sotto la guida di Sacchi, quell’Italia si fermerà a un solo passo dalla conquista del Mondiale statunitense. Anzi, a soli 11 metri. Di certo, era una Nazionale completamente diversa da quella di Luciano Spalletti che a giugno andrà in Germania a difendere l’Europeo conquistato nella notte di Wembley nel luglio del 2021. Sulla Nazionale di oggi D’Arrigo afferma: “Ha meno individualità, si basa più su dei concetti di gioco molto più collettivi, molto più moderni ed è ben allenata”. Una squadra, quella del 2024, che “ha maggior libertà d’espressione”. Insomma, meno ‘costretta’ negli schemi secondo D’Arrigo, che firmò quell’incredibile impresa 30 anni fa alla guida di una squadra di Serie C2. Il gruppo che scrisse quella piccola pagina di storia del calcio si ritroverà a Pontedera, prima del match che la squadra toscana giocherà contro l’Ancona in Serie C. Sarà il momento per celebrare il ricordo di quella partita.
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