Videomessaggio del presidente nerazzurro dalla Cina recapitato alla squadra e ai tifosi dopo la conquista della seconda stella

“Wow, 20. Che numero! 20 Scudetti. 116 anni e ora finalmente siamo qui. Oggi è un giorno speciale, un giorno storico per tutta la Grande Famiglia Nerazzurra. Il giorno in cui abbiamo il cuore pieno di gioia perché l’Inter ha raggiunto un traguardo a cui solo pochi possono ambire. Oggi tutti gli interisti del mondo festeggiano la conquista della Seconda Stella, un segno incredibile che abbiamo inciso insieme nella storia”. Così il presidente dell’Inter Steven Zhang in un videomessaggio dalla Cina recapitato alla squadra e ai tifosi dopo la vittoria del suo secondo Scudetto.

“Abbiamo affrontato innumerevoli sfide, tra successi e momenti di difficoltà, fino ad arrivare alla gloria più grande, che ci ripaga di tutti i nostri sforzi. Il nostro obiettivo è sempre stato lo stesso, tornare ai vertici in Italia e in Europa. Insieme lo abbiamo centrato. E oggi festeggiamo il ventesimo scudetto della nostra storia, la seconda stella che porteremo sul petto da ora in poi”, ha aggiunto. 

 “Una vittoria frutto del lavoro di una dirigenza e di uno staff di altissimo livello anche fuori dal campo. Vorrei quindi ringraziare i miei dirigenti, tutte le donne e gli uomini del Club, senza di loro questo successo non si sarebbe mai potuto realizzare”, ha detto ancora Zhang. “Il mio più grande ringraziamento va ai nostri guerrieri che lottano sul campo. Al nostro grande Mister, Simone Inzaghi, e tutto il suo staff – ha proseguito – grazie Simone. Come ho già detto molte volte, sei un regalo per me durante la mia Presidenza. Sei un tecnico, una persona eccezionale, che ha plasmato la nostra Squadra con una mentalità vincente. Hai trasmesso fiducia e serenità e hai creato questo grande gruppo”.

Voglio ringraziare anche i miei giocatori: siete il mio orgoglio e la forza propulsiva dell’Inter. Siete un gruppo di campioni fatto di valori autentici. I nostri straordinari tifosi, che cantano con me il coro più bello: ‘per tutti quei chilometri che ho fatto per te!…’ Ecco questo è il canto che mi emoziona di più e che presto farete risuonare insieme a San Siro”, ha detto. “Questo è l’ottavo anno della nostra proprietà in questo meraviglioso Club. Abbiamo vissuto insieme due finali europee, 7 trofei, per due volte siamo stati i migliori in Italia. Abbiamo fatto crescere la nostra Inter, insieme, siamo arrivati a vette inimmaginabili, dentro e fuori dal campo. Continuiamo questo viaggio meraviglioso, perché la nostra realtà sia gloriosa tanto quanto i nostri sogni”, ha concluso Zhang.

Futuro incerto, continua ricerca di finanziatori per non perdere club

Ma dov’è Zhang? Nel giorno in cui l’Inter festeggia meritatamente lo scudetto della seconda stella (1 a tavolino) una assenza clamorosa non può non fare rumore: il presidente Steven Zhang. Il rampollo della famiglia Suning manca ormai dall’Italia da quasi un anno (praticamente dalla finale di Champions persa a Istanbul) e da settimane si rincorrono le voci più disparate su dove sia finito e su come mai nemmeno in una occasione così speciale, come la festa per lo scudetto, sia tornato a Milano per stare vicino alla squadra e alla società. Da diversi mesi l’ad Beppe Marotta, in evidente imbarazzo, si affretta a rispondere di avere “contatti giornalieri” con Zhang dalla Cina e lo stesso club ha fatto sapere in occasione dell’ultimo Cda che il presidente era collegato. Per provare a fugare tutti questi dubbi e voci, il patron nerazzurro è finalmente riapparso nel weekend in occasione del Gran Premio della Cina a Shanghai. Ospite del ceo della F1 Stefano Domenicali, Zhang è stato intercettato dai microfoni di Sky dove ha smentito tutte le voci di una possibile cessione del club. “Sono false. Negli ultimi 7 anni, ogni giorno ci sono state voci. Abbiamo vinto 6 trofei e il fatto che siamo vicini al settimo trofeo, la seconda stella per il club, è qualcosa che aggiunge tanto al lascito dell’Inter. Finché sarò presidente posso dire che continueremo a lottare e a vincere”, ha dichiarato. “Devo dire che quest’anno sono molto fiero di tutti i membri della squadra e come presidente non potrei essere più soddisfatto – ha aggiunto – Sappiamo cosa vogliamo, la mentalità vincente non è mai stata così alta”.

Resta il fatto che per Zhang Jr. non è un momento particolarmente facile sia sotto l’aspetto societario che per quanto riguarda quello personale. Il 20 maggio il presidente dell’Inter deve restituire un prestito da 320 milioni di euro (più interessi) al fondo americano Oaktree. Da mesi Zhang Jr. sta trattando con il fondo per un rinnovo del finanziamento, ma le condizioni poste dagli americani non convincono. Per questo parallelamente starebbe portando avanti trattative segrete con nuovi investitori. In teoria se Zhang non sarà in grado di restituire il prestito, l’Inter potrebbe passare direttamente nelle mani di Oaktree come accadde per il Milan con Elliot che rilevò il club dall’insolvente Mr.Li. Nelle ultime settimane si sono rincorsi rumors di colloqui molto avanzati con un altro fondo americano, il californiano Pimco (Pacific Investment Management Company), per un accordo di durata triennale fino al 2027. Il nuovo prestito oltre al pagamento degli interessi potrebbe prevedere anche una forma di partecipazione al fatturato del club o una conversione del finanziamento in quote dell’azienda. Sempre nelle scorse settimane si è parlato di un accordo vicino anche con un fondo britannico disposto a garantire a Zhang un finanziamento di durata triennale di circa 400 milioni di euro con un tasso di circa il 12%, e di trattative con un misterioso membro della dinastia regnante in Arabia Saudita, ma non legato al ricchissimo e ormai celebre fondo Pif, pronto a rilevare l’intera proprietà dell’Inter.

A questa vicenda si deve poi aggiungere quella strettamente personale. Recentemente la Corte d’Appello di Milano ha riconosciuto la sentenza di un Tribunale di Hong Kong per cui la China Construction Bank Asia Corporation può esigere da Zhang un credito di 320 milioni di euro anche in Italia. Il tribunale ha respinto tutte le tesi difensive del presidente nerazzurro, anzi riconoscendo valida l’istanza dell’istituto di credito cinese proprio perchè a Milano Zhang detiene le quote societarie dei neo campioni d’Italia. Una vicenda che secondo il club non si riflette direttamente sull’Inter, ma di certo complica non poco la posizione della proprietà nerazzurra. Tanto più che un’altra sentenza potrebbe costringere proprio l’Inter a riconoscere un emolumento a Zhang, cosa che casualmente ora non avviene, che diventerebbe automaticamente ‘aggredibile’ dai creditori. Insomma, mentre in campo si festeggia per la prima volta senza un presidente distante 9mila km, dietro la scrivania si lavora alacremente per dare stabilità e disegnare un futuro certo al club.

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