Chiuse le indagini della procura della Capitale per falso in bilancio. Rischia il processo invece l'ex presidente Pallotta

La procura della Repubblica di Roma ha chiuso le indagini per il falso in bilancio nell’inchiesta per alcune presunte plusvalenze fittizie realizzate dalla società calcistica As Roma nelle stagioni tra il 2017 e il 2019. È stata chiesta l’archiviazione di Dan e Ryan Friedkin, presidente e vicepresidente dell’attuale Cda della società giallorossa. L’ex presidente James Pallotta rischia invece di finire sotto processo. Nell’inchiesta erano stati indagati Pallotta, Dan e Ryan Friedkin, oltre ad altri dirigenti tra attuali ed ex (Umberto Maria Gandini, Mauro Baldissoni, Guido Fienga, Pietro Berardi) e ai direttori amministrativi Francesco Malknecht e Giorgio Francia. Secondo quanto ricostruito, gli indagati avrebbero esposto – si legge nell’informativa – “fatti materiali non rispondenti al vero o omesso fatti rilevanti”, per “conseguire ingiusto profitto”, con importi “notevolmente maggiorati o comunque non rispondenti al valore di mercato” al fine di “creare fittizie plusvalenze“.

Le operazioni sotto la lente dei pm

Le operazioni contestate sono relative alle cessioni di Marchizza e Frattesi al Sassuolo, di Tumminello all’Atalanta, di Luca Pellegrini (oggi alla Lazio) alla Juventus. E contestualmente, gli arrivi in giallorosso di Defrel dal Sassuolo, Spinazzola dalla Juventus e Cristante dall’Atalanta. Per quanto riguarda le stagioni in cui la società è passata di proprietà ai Friedkin, oggetto di attenzione erano le cessioni di Cetin, Cancellieri e Diaby al Verona per acquistare Marash Kumbulla al valore di 29,5 milioni di euro.

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