L'ex tecnico: "Abbiamo giovani di qualità, il problema è nel salto alla nazionale maggiore"

Renzo Ulivieri, ex allenatore e presidente di Assoallenatori, commenta il fallimento della nazionale italiana di calcio agli Europei di Germania, dove gli azzurri sono usciti agli ottavi di finale perdendo 2-0 contro la Svizzera. “Tutte le componenti del calcio hanno una responsabilità in questa situazione. Ce le dobbiamo prendere anche noi perché Gravina non ha governato da solo e ha operato con tutte le componenti. Le scelte le abbiamo fatte tutti noi. E quindi le responsabilità ce le dobbiamo dividere tra tutti come tra tutti ci dividiamo il fatto dei successi dei risultati delle nazionali giovanili. Purtroppo la parte apicale ha fallito, c’è poco da fare”, ha detto Ulivieri a LaPresse. Assoallenatori è una delle sette componenti del Consiglio federale della Figc. “Il ragionamento va fatto tra di noi, tutte quante le componenti sono coinvolte. Fuori da tutto questo però bisogna ricordare anche la funzione sociale della Figc del calcio, sul territorio. Dal punto di vista mediatico i risultati della Nazionale credo siano importanti ma ci devono essere anche altre cose”, ha aggiunto.

“Nazionale considerata un peso? Sì ma in parte”

Tra Federcalcio e Lega ci sono obiettivi diversi, quando dicono abbiamo la preparazione e poi si va a fare un torneo negli Stati Uniti… È così, alla base c’è una economia di mercato. La Nazionale è considerata un peso? Sì, ma in parte“. Che le squadre “giochino troppo lo si sa, ma giocano troppo anche dalle altre parti. Qualcosa da correggere c’è e bisognerà individuarlo. Credo se ne debba parlare con chi ha responsabilità”, ha poi proseguito. “La ricetta per trovare un’armonia? La penso da anni e non è facile, un patto d’onore tra i presidenti delle componenti che superi le norme e le regole. Credo che questa sia l’unica strada possibile”, ha detto ancora Ulivieri focalizzandosi poi sulle difficoltà del calcio italiano a livello internazionale. “Noi abbiamo delle squadre giovanili che mai come in questo periodo ottengono risultati a livello internazionale. Se vanno bene il merito sarà anche di chi li allena. Il problema è nel passaggio da quando arrivano alle nazionali giovanili e devono fare il salto. È lì il momento del problema. E non so come risolvere la cosa. Noi i giovani di qualità li abbiamo. La criticità è proprio in quel passaggio successivo”, ha concluso. 

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