Adam Peaty, stella della rana, argento nei 100 metri a Parigi 2024 alle spalle di Nicolò Martinenghi, si unisce al coro degli atleti che hanno criticato il villaggio olimpico, in particolare il cibo. Nella mensa del villaggio, a detta del fuoriclasse inglese, sarebbero stati trovati addirittura “dei vermi” nei piatti di pesce. “Il catering non è abbastanza buono per il livello che ci si aspetta dagli atleti – ha sottolineato il nuotatore britannico – Dobbiamo dare il meglio di noi. A Tokyo il cibo era incredibile, a Rio anche. Ma qui? Non c’erano abbastanza opzioni proteiche, lunghe code, 30 minuti di attesa per mangiare perché non c’è un sistema di code”.
Nella politica all’insegna della sostenibilità adottata dal Cio, gli organizzatori hanno optato per servire il 60% dei pasti senza carne e un terzo a base vegetale. “La narrazione della sostenibilità è stata semplicemente imposta agli atleti – ha proseguito – Voglio la carne, ne ho bisogno per performare ed è quella che mangio a casa. Perché dovrei cambiare?”. “Mi piace il pesce, le persone qui hanno trovato vermi nel pesce. Semplicemente il cibo non è abbastanza buono”, ha concluso Peaty.