Il tecnico dei partenopei, grande ex del match, ha parlato in conferenza stampa: "Sarà sfida emozionante, nessuno potrà cancellare mia storia"

Il Napoli di Antonio Conte si prepara alla sfida dell’Allianz Stadium contro la Juventus. Il match, in programma sabato alle 18, vedrà l’allenatore dei partenopei tornare ad affrontare la sua ex squadra.  “La mia storia parla di 13 anni trascorsi alla Juve da calciatore dove sono stato capitano e abbiamo vinto tutto. Ho avuto la possibilità di fare l’allenatore e di aprire un ciclo che è durato 9 nove anni. Faccio parte della storia della Juventus e nessuno me la potrà cancellare. Sarà una grande emozione anche perché ci saranno i tifosi”, ha detto Conte nella conferenza stampa di presentazione. “Da calciatore è più semplice scegliere la propria strada come per esempio Bruscolotti, Baresi e Maldini. Da allenatore è difficile poter decidere la propria carriera. Sono stato in diverse piazze oggi sono a Napoli è per me che sono uomo del Sud è un onore”, ha aggiunto Conte.

Entrambe abbiamo voglia rivalsa

“Juve? Ogni partita vale 3 punti. Dietro al fatto che tutti stiamo cercando di assestarci stiamo cercando tutti di fare punti. Mi aspetto di dare continuità. Dobbiamo continuare a crescere sotto tanti punti di vista senza fermarci all’ultima partita. Ogni santa partita per noi dovrà essere un test da affrontare in modo serio”, ha sottolineato l‘allenatore azzurro che ha poi aggiunto: ” Ci auguriamo possa avere un valore. Siamo su un piano due piani diversi, ma credo che entrambe abbiamo voglia di rivalsa. La Juve non si può accontentare del terzo posto dell’anno scorso, noi dell’anno scorso”.

Motta bravo ragazzo, ha eredità pesante

Immancabile un passaggio sul neo allenatore dei bianconeri. “Thiago Motta è stato un mio calciatore, è un ragazzo molto serio, bravo. A Bologna ha fatto benissimo, gli auguro il meglio, ma non nelle partite contro di noi”, ha spiegato Conte che ha poi aggiunto: “L’eredità che raccoglie è un’eredità pesante, perché Allegri ha scritto parecchie pagine di storia. Allenare la Juve non è mai banale, perché la richiesta è sempre la vittoria”.

Non giocare coppe è vantaggio per lavorare

“Non giocare le coppe dà il vantaggio di poter lavorare di più e quando arrivi in un nuovo club hai bisogno di tempo per lavorare sulle tue idee. Se avessimo dovuto giocare tante partite eravamo fregati. Lo svantaggio è che la rosa non è competitiva come quella di una squadra costruita per fare le coppe”, ha poi commentato Conte. 

Schillaci? Per noi del Sud è stato un emblema

Durante la conferenza, Conte ha avuto modo di ricordare Totò Schillaci. “A soli 59 anni ci viene a mancare una persona che per noi del Sud è stato un emblema, una persona che ce l’aveva fatta. Sono veramente molto rattristato e dispiaciuto, ho avuto il piacere di giocare con lui. Un pensiero alla famiglia per la perdita di un’ottima persona”. “Un aneddoto? Arrivavo dal Lecce, da persona del Sud avevo subito con lui che si era reso subito disponibile – ha aggiunto Conte -. Gli davo del voi come a tutti i calciatori della Juventus. Lo vedevo come un idolo nonostante fosse una persona molto umile che si mise a disposizione”.

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