I bianconeri momentaneamente in testa alla classifica. A segno anche Conçeicao
La Signora ricomincia da tre. Nel silenzio di ‘Marassi’ la Juventus alza la voce, ritrova la via del gol, spezza il tris di pareggi senza reti che avevano fatto suonare più di un allarme e si porta momentaneamente in testa alla classifica, scavalcando i cugini del Torino, attesi alla sfida contro la Lazio. Ci pensa Vlahovic, a cambiare volto alla Signora, con una doppietta al Genoa battuto 3-0 e che deve aver pagato la mancata spinta del proprio pubblico, costretto a restare fuori dallo stadio per la squalifica del campo a seguito dei gravi episodi nel derby della Lanterna di mercoledì scorso. La buona prova di Koopmeiners ha contribuito a risollevare la squadra di Motta, poco propositiva, veloce e aggressiva nella prima frazione di gioco per poi distendersi nella ripresa grazie anche al rigore in avvio che ha sbloccato il match. Vlahovic dal dischetto non si è fatto imbrigliare dalla tensione e non appena si è tolto il peso ha trovato la seconda rete che ha di fatto chiuso il match contro un Genoa, povero di idee, che ha subito dovuto rinunciare per infortunio ad una pedina preziosa come Badelj.
A chiudere i conti ci ha poi pensato nel finale Conçeicao per un 3-0 che ha un sapore speciale. Sono ora sei i clean-sheet bianconeri che non ha ancora subito gol in questo campionato. Con 12 punti ora la Juve continua a tenere sotto le due milanesi mentre il Genoa chiude una settimana in ‘rosso’ con il ko nel derby di Coppa Italia che aveva fatto seguito alla sconfitta in campionato contro il Venezia. I rossoblù non vincono da oltre un mese e, anche se si è ad inizio stagione, la posizione del quart’ultinmo posto si fa preoccupante. Motta schiera Vlahovic punta centrale con Nico Gonzalez e Yildiz sugli esterni. In difesa la novità e l’ingresso dal 1′ di Rouhi. I rossoblù partono con il tandem offensivo Pinamonti-Vitinha. Fuori Messias e Malinovsky. Nel silenzio del ‘Ferraris’ il match fatica a decollare. La Juventus si affida ad una lunga serie di passaggi per trovare spazio di manovra con azioni in verticale ma il Genoa è accorto e attende a metà campo senza scoprirsi. I bianconeri con il passare dei minuti sembrano prendere in mano il match ma confermano le difficoltà in zona realizzativa. McKennie è il piu dinamico dei centrocampisti, sempre pronto ad aggredire l’area genoana ma la Signora ha bisogno di accelerare il ritmo per farsi pericolosa e non divagare troppo in fraseggi sterili. La conseguenza è l’assebnza di brividi se non una punizione di Vlahovic sopra la traversa poco dopo la mezz’ora di gioco, il resto è noia.
Il primo pallone per la testa del serbo arriva infatti al 40′, troppo poco per scardinare un Genoa che, tolti i primi dieci minuti, ha quasi sempre inseguito il pallone senza mai essere una minaccia per i bianconeri, troppo bloccati per essere pericolosi. Tutto cambia nella ripresa e parte da un episodio sfortunato di De Winter che, ingannato da un mancato controllo avversario, colpisce il pallone con il braccio in piena area. Dal dischetto Vlahovic non perdona, spezza il digiuno di reti che alla Signora mancava da tre partite e mezza e cambia il volto del match. Nove minuti dopo lo stesso attaccante serbo si fa trovare pronto su un suggerimento di Koopmeiner, e di sinistro da posizione defilata con un tiro ad incrocia firma la sua doppietta (45mo centro con la maglia bianconera) dopo quella realizzata contro il Verona. La Juve è sul velluto, gestisce senza rischi, sfiora il terzo gol con Koopmeiners (traversa ad un metro dalla porta) e ancora con Vlahovic. Perin salva la porta all’88’ per prolungare il record, poi è Conceicao a mettere il sigillo per il 3-0 finale che rilancia le ambizioni bianconere.
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