Così il Procuratore nazionale antimafia: "In passato vari campanelli d'allarme"

“Spesso gli stadi sono luogo di propaganda e anche di reclutamento, indottrinamento di movimenti suprematisti che fanno del razzismo, dell’antisemitismo, delle parole d’ordine fondamentali. Da questo punto di vista viene un’ulteriore prospettiva di rischio che va attentamente considerata e alla quale non dovremmo abituarci”. Così il Procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo a margine della conferenza stampa a seguito degli arresti a Milano di alcuni capi delle curve di Inter e Milan. “Credo che questa indagine dimostri la necessità di una riflessione profonda sui rischi che la perpetuazione di queste logiche comportano”, ha proseguito Melillo: “Io credo che sia una situazione grave da molti anni a questa parte e credo che se volgete lo sguardo al passato, potrete ritrovare numerosi casi che avrebbe potuto fungere da campanello allarme più efficace di quanto poi siano effettivamente stati, ha concluso il procuratore.

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