L'allenatore dell'Inter è stato ascoltato per chiarire i rapporti e le presunte pressioni subite al telefono da Marco Ferdico, uno dei capi della Curva Nord oggi in carcere
L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi è stato sentito dagli agenti della squadra mobile di Milano come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta che ha portato agli arresti degli ultras della Curva Nord. Il tecnico piacentino è stato ascoltato per chiarire i rapporti e le presunte pressioni subite al telefono da Marco Ferdico, uno dei capi della curva oggi in carcere. Quest’ultimo, si legge nell’ordinanza cautelare, “ha esplicitamente chiesto a Inzaghi di intervenire con la società, o meglio direttamente con Marotta, al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti” per la finale di Champions di Istanbul nel 2023.
Inzaghi ha risposto a tutte le domande sui rapporti con curva
Simone Inzaghi ha risposto a tutte le domande che gli sono state rivolte sulla “questione biglietti” e i rapporti con la curva nord dell’Inter. È quanto si apprende da fonti giudiziarie sulla deposizione del tecnico nerazzurro resa questa mattina come persona informata sui fatti in un ufficio della polizia di stato di Milano esterno alla Questura di Milano, al riparo da una trentina di giornalista che dalle 8.30 del mattino affollavano gli ingressi di via Fatebenefratelli. La deposizione dell’ex attaccante della Lazio, durata alcune ore, viene definita ‘completa’ e ‘pulita’. Nella richiesta di arresto dei pm Paolo Storari e Sara Ombra nei confronti di 19 fra capi ultras di Milan e Inter e imprenditori Inzaghi veniva coinvolto in particolare per un’intercettazione del 26 maggio 2023 con uno dei leader della Nord, Marco Ferdico (in carcere), alla vigilia della finale di Coppa Italia con la Fiorentina e mentre la curva fa pressioni sul club per ottenere più biglietti in vista della finale di Champions League di Istanbul minacciando uno “sciopero del tifo”. “Leggo il messaggio che la curva non canta a una finale…io mi sono imbestialito – dice il mister – Non con voi…con la società. Ho detto, mancano 4 ore, cercate di sistemare sta roba perché non esiste, la Fiorentina è 22 anni che non fa una finale e arrivano 33.000 indiavolati. C’è questo casino, vedete di risolverlo. Questo è stato il mio appello Marco”.
Inzaghi: “Dalla curva non minacce ma richieste”
Mai ‘minacce’ dagli ultras ma ‘richieste’. È quanto avrebbe riferito Simone Inzaghi agli investigatori. Il tecnico dell’Inter ha confermato l’intercettazione che lo vede coinvolto del 26 maggio 2023 con il capo curva Marco Ferdico che lo sollecita a intervenire sul presidente Giuseppe Marotta per ottenere 200 biglietti in più rispetto ai mille previsti per la finale di Champions League di Istanbul del 2023 (saranno alla fine 500 in più) in quella che gli inquirenti definiscono “escalation di contatti con esponenti della società neroazzurra” da parte del tifo organizzato. Da quanto si apprende il 48enne piacentino non ha citato altri episodi simili con la tifoseria organizzata avvenuti nel tempo.
Inzaghi: “Volevo tifo allo stadio, dissi a Inter che servivano più biglietti”
“Dopo la telefonata ne ho parlato con qualcuno della dirigenza, non ricordo chi, e gli ho detto che c’era bisogno di qualche biglietto in più“. È quanto ha riferito, in sintesi, Simone Inzaghi agli investigatori della polizia di stato di Milano, riferendo di cosa avvenuto dopo la telefonata del 26 maggio 2023 con il capo ultrà della nord, Marco Ferdico, che lo sollecitava a intervenire sul presidente Giuseppe Marotta per ottenere 200 biglietti in più rispetto ai mille previsti per la finale di Champions League di Istanbul. “Ho fatto quello che dovevo“, ha detto il tecnico nerazzurro confermando di aver “rappresentato alla ‘dirigenza e alla società la richiesta”. Alla domanda se ci siano stati contatti successivi con Ferdico (ora in carcere) l’ex attaccante della Lazio ha detto di avergli “mandato un messaggio” il “giorno stesso o il giorno dopo”. “Il mio desiderio – avrebbe spiegato il 48enne piacentino – era che ci fossero i tifosi allo stadio per poterli incitare“, evitare le “mancanze di tifo” perché “non ci potevamo ridurre come con la faccenda da Fiorentina” ha spiegato con riferimento allo “sciopero del tifo” per una ventina di minuti durante la finale di Coppa Italia del 2023 che precedeva la finale con il Manchester City. “Non sapevo nulla delle pressioni” sul club, ha detto Inzaghi con riferimento agli altri episodi descritti nelle centinaia di pagine dell’inchiesta dei pm Paolo Storari e Sara Ombra perché con lui il “clima’ era stato “tranquillissimo”. Di fronte alle richieste di chiarimento sulla sua conoscenza di collusioni fra curve e criminalità organizzata e mafie Inzaghi è stato perentorio: “Non conosco Bellocco, ho saputo chi è dopo averlo letto sui giornali” ha detto con riferimento al rampollo della cosca di rosarno ucciso il 4 settembre a Cernusco sul Naviglio dal capo ultrà dell’Inter, Andrea Beretta. “So chi è Beretta non non ci ho mai avuto rapporti” ha concluso l’allenatore.
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