La gara era in programma allo stadio Dall'Ara oggi alle 18. Il club rossonero spingeva per giocare anche a porte chiuse o in campo neutro

Alla fine è prevalso il volere del sindaco di Bologna. La partita con il Milan, valida per la nona giornata di Serie A, è stata rinviata a data da destinarsi vista l’allerta meteo nel capoluogo emiliano. Lo ha deciso la Lega Serie A al termine di un Consiglio straordinario convocato ieri. La gara era in programma allo stadio Dall’Ara oggi alle 18, ma già giovedì il sindaco Matteo Lepore aveva firmato una ordinanza d’accordo con il prefetto in cui dichiarava l’impossibilità di disputare la partita vista l’allerta meteo in città. Nell’ordinanza viene sottolineato che la gara “porterebbe allo stadio Dall’Ara, in via Andrea Costa e quindi nei pressi dell’area più critica della città, circa 35mila persone, con conseguenti problemi di ordine pubblico per la presenza della tifoseria e la chiusura del traffico in tutta la zona circostante sin dal primo pomeriggio e fino alla notte”.

Il Milan spingeva per giocare anche a porte chiuse o in campo neutro

Dopo una mattinata convulsa, in cui il Milan spingeva per giocare anche a porte chiuse o in campo neutro (Como ed Empoli le sedi proposte) e il Bologna per rinviare in modo da non perdere l’incasso, alla fine la Lega, dopo contatti diretti con il sindaco, ha deciso per il rinvio “prendendo atto dell’Ordinanza che non consente la disputa, neanche a porte chiuse, della gara”. “Siamo rimasti sopresi dall’ordinanza del sindaco, perché queste decisioni solitamente sono prese dal prefetto o dal ministero dell’Interno. Ma soprattutto si è aperto un dialogo perché la motivazione era la presenza di 35mila persone allo stadio. Si è tentato di interloquire col sindaco per poter giocare a porte chiuse, ma dal comune non c’è stata disponibilità su questo”, ha dichiarato il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini nella conferenza stampa al termine dell’assemblea odierna in via Rosellini. “La scelta è diventata se imporre un campo neutro a 24 ore di distanza, imponendolo alle due squadre, oppure se rispettare l’ordinanza di un’autorità riconosciuta dalla legge e rinviare la partita”. “Un precedente pericoloso? Tenderei ad escluderlo, ma c’è sempre un equilibrio delicato tra l’interesse pubblico e la tutela della regolarità del campionato”, ha detto Casini.

Possibile recupero a febbraio

Ora toccherà alla Lega individuare una data utile per il recupero nel fittissimo calendario. “Al momento, calendario alla mano, il mese in cui sarà possibile recuperare la partita è febbraio, in base agli impegni in Coppa Italia e nelle coppe europee. In teoria ci sarebbe Natale (sorride, ndr) ma ora si cercherà di capire con le squadre se si trovano spazi anche prima, ma che al momento non sembrano esserci”, ha detto Casini. Sulla possibilità di spostare Verona-Milan di venerdì 20 dicembre, per consentire il recupero qualche giorno prima in concomitanza con un turno di Coppa Italia. “No, perché si entrerebbe in uno spostamento a catena. Come Lega, di fronte a una ordinanza di una autorità pubblica non possiamo fare molto. Ci abbiamo provato”, ha concluso.

Scaroni: “Decisione incomprensibile”

Le posizioni divergenti tra i due club sono emerse in modo palese dalle parole dei due rappresentanti presenti di Milan e Bologna presenti in via Rosellini. “Bologna-Milan viene rinviata con una decisione incomprensibile a mio parere, il sindaco ha vietato la partita anche a porte chiuse, non ho capito perché. Di fronte all’ordinanza del sindaco abbassiamo la testa, ovviamente”, ha detto il presidente rossonero Paolo Scaroni lasciando la sede della Lega calcio. Tra l’altro per il Milan la beffa sarà doppia, visto che a causa del rinvio della gara di domani, il tecnico Paulo Fonseca non potrà avere gli squalificati Theo Hernandez e Reijnders martedì sera contro il Napoli. Su posizione opposta l’ad del Bologna Claudio Fenucci.”C’è una situazione oggettiva di difficoltà nella zona dello stadio, dove ci sono stati anche dei crolli. Quindi aldilà della solidarietà che sempre esprimiamo a favore delle famiglie c’era anche una situazione oggettiva che rendeva difficile la disputa della partita a Bologna”, ha spiegato all’uscita da via Rosellini. “Mi sembra che sia la decisione più saggia, perché consente anche di salvaguardare l’incasso della gara che in parte sarà devoluto alle popolazioni colpite”, ha aggiunto. Sulle divergenze di vedute con il Milan, ancora Fenucci ha detto: “Ci sono necessità organizzative alla base di ogni partita di calcio, ma giocare a porta chiuse sarebbe sempre una sconfitta per tutto il movimento”.

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