Il nuovo tecnico giallorosso presentato oggi a Trigoria. Domande anche sul futuro delle due bandiere e su quello a breve termine di La Joya

Claudio Ranieri torna alla Roma e, nella conferenza stampa di presentazione, non si sottrae a nessun tema. Dalla gestione di Paulo Dybala alla formazione che potrebbe schierare fino al possibile coinvolgimento nel progetto di due bandiere come Francesco Totti e Daniele De Rossi, quest’ultimo esonerato a inizio stagione. “Avevo smesso di allenare e devo dire, non lo dico perché ne ho bisogno, ma ho avuto più richieste in questi mesi che quando ho vinto con il Leicester e ho sempre detto di no. Ho detto che sarei tornato o per la Roma o per il Cagliari, ma ero convinto di andarmene per i fatti miei, di guardare il calcio da un’altra parte. Il fato ha voluto che tornassi a casa, evidentemente, ho iniziato alla Roma da calciatore e finirò da dirigente e calciatore”, ha detto Ranieri.

“Friedkin mi ha lasciato a bocca aperta”

“Se ho parlato con Friedkin degli errori che hanno fatto? Gliel’ho detto e mi ha lasciato a bocca aperta -ha risposto il tecnico-. Mi ha detto che non possono vedere Roma Caput Mundi e vedere che la squadra non va. Mi ha detto che hanno speso tanti soldi, ma adesso tocca a me. Quando mi ha detto queste parole non ho potuto che dire sì. I tifosi sanno che se dico ‘a’, farò di tutto”. “Per chi è abituato a vedere le cose in modo piramidale, gli americani, con la famiglia Friedkin, le vedono invece in modo orizzontale, collegiale. Le decisioni che verranno prese saranno condivise e approvate da tutti. Stiamo tutti lavorando per portare la Roma dove merita, dove deve stare, dove i nostri tifosi sognano di vederla”.

“Non è questione di moduli ma di giocatori”

Capitolo formazione: “Credo che ormai non esista più un sistema base, tranne forse per quelle squadre o quegli allenatori che lavorano da tanti anni nello stesso ambiente -ha osservato Ranieri-. Anche Gasperini, per dire, non gioca più solo con la difesa a 3 e ha costruito la squadra in nove anni. Oggi tutti gli allenatori cercano di apportare modifiche durante la partita per scombinare i piani dell’avversario. Quindi, dirvi adesso che giocherò in un certo modo non sarebbe onesto, né con voi, né con i tifosi, e nemmeno con me stesso”. “Devo prima vedere chi è in buona forma, in base al mio modo di intendere il calcio -ha evidenziato-. Solo allora deciderò se giocare a 3, a 4, a 5. Non è una questione di moduli, ma di giocatori: voglio atleti che sputino sangue sul campo, che non mollino mai, neanche quando le cose vanno male. Non devono cedere nemmeno un centimetro. Prima di tutto, sono un tifoso, poi un allenatore. Io sono più tifoso di tutti i tifosi. Una volta stavo vincendo 3-0 a Genova e ho perso 4-3″, ha aggiunto.

Riguardo i possibili obiettivi, Ranieri ha spiegato che “l’obiettivo specifico è cercare di fare il massimo. Oltre al contratto, ho dei premi legati al raggiungimento di tutti gli obiettivi possibili. Quando ero a Lecce, avevo incluso anche la vittoria del campionato. Pensate un po’, una squadra che si doveva salvare. Ho messo tutti gli obiettivi possibili perché non mi voglio precludere niente. So che ci sono delle difficoltà, ma io sono una persona positiva”.

“Dybala? Ho detto al presidente ‘faccio come mi pare'”

Tra i temi più spinosi, quello che riguarda Dybala. Ma Ranieri a riguardo ha le idee chiare: “Il caso Dybala? Ho detto al presidente, ‘io faccio come mi pare, è chiaro questo? Io non voglio sapere se ha clausole o non ha clausole’. Dybala si vede che è di un’altra categoria. Io sono gelosissimo dei miei giocatori. Però si vede che quando Dybala va bene, fa la differenza. Allora parlerò con il ragazzo. Io ho visto il calendario, giochiamo ogni tre giorni. Magari potesse giocare sempre, ma non potrà. Io ancora devo parlare con lui. Gli ho fatto i complimenti. Lui avrà la mia massima considerazione. Certo, poi io starò lì a decidere quanto può giocare. Per me io lo farei giocare 90 minuti tutte le partite. Le potrà fare? Ho dei dubbi. Però se ce la fa, io non lo levo”.

“Totti? Vediamo che ci può dare”

C’è spazio anche a una riflessione sulle due bandiere Totti e De Rossi: “Torna Totti? Onestamente, è logico che adesso come adesso la cosa principale è riportare la squadra in alto, poi sicuramente si parlerà con Francesco, per l’amor di Dio, perché no. Se ci può dare una mano, vediamo quello che ci può dare, non siamo chiusi. Io non sono chiuso, ma questo non significa che Totti ritornerà, perché io vi conosco -ha detto rivolgendosi ai giornalisti-, per vendere tre giornali in più fate il titolone, però siate chiari”.

“De Rossi? Non voglio illudere nessuno”

E su De Rossi: “Ci siamo sentiti e ci sentiremo in questi giorni perché Daniele oltre ad esser stato un mio giocatore è una grande persona. Non è facile per nessuno cambiare due allenatori, mi auguro di riportare tutti nella giusta direzione”. “Se ho pensato al ritorno di De Rossi, anche per il futuro? Adesso mi è stata affidata la panchina e penso a questo -si è limitato a dire-. Non voglio illudere nessuno, faccio questo lavoro e poi vediamo”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata