“Secondo me qualche cosa parte dall’Italia perché il termine usato, ‘di stampo mafioso’, è un termine squisitamente italiano”. Così il presidente della Lazio, Claudio Lotito, all’indomani delle polemiche sollevate dall’articolo del sito olandese Espn che lo ha definito “un presidente di stampo mafioso”. Una offesa cui ha già replicato in via istituzionale l’ambasciatore italiano in Olanda e cui faranno seguito denunce e querele. “Il tema è semplice, la Lazio è rappresentata dal sottoscritto, poi questo scienziato ci spiegherà cosa intendeva con il termine ‘mafioso’, ma la cosa grave è che tutte queste preoccupazioni sull’antisemitismo sono infondate“, aggiunge Lotito facendo riferimento anche alle parole dell’ex giocatore biancoceleste Edson Braafheid che ha ricordato un presunto episodio di ‘buu’ razzisti dei tifosi contro i giocatori neri del Bayer Leverkusen in un preliminare di Champions League del 2015. “Io sono, oltre che senatore, anche il capogruppo nella Commissione Segre. Abbiamo un altro consigliere che è presidente della fondazione Shoah che è Mario Venezia e poi abbiamo il nostro Gambino che è anche nella Commissione europea. Io non ricordo chi sia questo giocatore, so solo che ieri mi è stato detto che da un sito di basso livello olandese era uscita questa cosa poi ripresa da un giornale importante. Adesso partiranno le denunce e chiederò danni ingenti. I fatti parlano da soli, noi siamo corretti e secondo me qualche cosa parte dall’Italia perché il termine usato, ‘di stampo mafioso’, è un termine squisitamente italiano. Non so chi sia ma non ci preoccupiamo, ragioniamo con la nostra coscienza e il nostro agire, si devono preoccupare gli altri”, conclude Lotito.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata