Caso Bernabè, il falconiere dell’Eintracht: “Vera tristezza sono saluti romani”

Norbert Lawitschka commenta il licenziamento del collega della Lazio: "Non è bene per la categoria"

“Sono passati quasi 100 anni. Come si può ancora fare qualcosa del genere? Vuol dire non conoscere cosa ha fatto quell’idiota di Hitler. È veramente triste”. Lo dice a LaPresse Norbert Lawitschka, il falconiere dell’Eintracht Francoforte, commentando il licenziamento dalla Lazio del collega Juan Bernabé. Il falconiere spagnolo è stato licenziato dalla società biancoceleste per aver pubblicato foto della sua protesi peniena dopo l’operazione, ma è anche tornata d’attualità la vicenda di qualche anno fa che vide ancora una volta protagonista Bernabè nel fare saluti romani rivolti al pubblico allo stadio che costarono allo spagnolo una prima sospensione da parte del club. Come Olympia, mascotte della Lazio, l’aquila del club tedesco, Attila, viene portata nelle scuole, ma anche ai matrimoni o in altri eventi dove sono presenti bambini. Anche per questo motivo, Lawitschka ritiene che il messaggio che arriva dalla vicenda di Bernabè (“che non conosco personalmente”) non sia positivo. Mentre la vicenda delle foto della protesi strappa una risata al falconiere del club della Bundesliga (“Che dire, è quello che è… “, ha commentato ironicamente Lawitschka), la questione del saluto romano fatto dall’ormai ex falconiere della Lazio suscita indignazione: “Un fatto veramente triste”. 

“Non è bene per categoria”

“Nel nostro lavoro siamo osservati da tutti e bisogna sempre sapere esattamente cosa si dice e come comportarsi. Quello che è accaduto sicuramente non è un bene per la categoria”, ha detto Lawitschka che lavora lavora dalla stagione 2006-2007 con l’aquila Attila, la mascotte dell’Eintracht. Al contrario di Olympia, l’aquila della Lazio, Attila non viene fatta volare nei pre-partita all’interno dello stadio in quanto “è vietato dalla legge per la protezione degli animali” e “per prevenire possibili problemi con l’aeroporto che si trova nelle vicinanze”, ha spiegato il falconiere tedesco