Il club in una nota: "La sua situazione sarà rivalutata nei prossimi giorni"

Una tegola dopo l’altra. Nel momento più delicato della stagione l’Inter, unica italiana rimasta in corsa su tutti e tre i fronti, Champions League, Scudetto e Coppa Italia, perde i pezzi e si avvicina alle sfide decisive non tralasciando l’ipotesi di cambiare addirittura modulo per fronteggiare l’emergenza. I nerazzurri si trovano di fatto senza più esterni perché agli infortuni di Zalewski, Carlos Augusto e Darmian si è aggiunto quello di Dimarco costretto a tre settimane di stop per un risentimento muscolare ai flessori della coscia destra accusato sabato scorso subito dopo aver segnato il gol capolavoro su punizione nel big-match al ‘Maradona’ contro il Napoli.

“La sua situazione sarà rivalutata nei prossimi giorni”, fa sapere in una nota stringata il club nerazzurro che di fatto certifica l’assenza del 27enne centrocampista nella trasferta d’andata degli ottavi di Champions contro il Feyenoord in programma mercoledì prossimo. Un ‘inconveniente’ non affatta trascurabile che costringe Inzaghi ad adottare soluzioni alternative, persino ‘rivoluzionarie’.

Il tecnico si trova a dover scegliere quale strada percorrere: o schierare Pavard a destra e Dumfries a sinistra oppure optare per un nuovo schema tattico come era stato costretto a mettere in campo nel match contro il Napoli proponendo un 4-4-2. Una formula che il tecnico piacentino aveva archiviato oltre una decina di anni fa e che adottò per l’utima volta quando era alla guida della Lazio Primavera.

Un’altra soluzione d’emergenza potrebbe essere quella di spostare Frattesi come possibile trequartista incursore a ridosso di Lautaro e Thuram, soluzione anche questa provata da Inzaghi contro il Napoli (insieme a Correa). Il ruolo potrebbe svolgerlo anche Mkhitaryan, ma poi Barella dovrebbe spostarsi sul centro sinistra. Insomma, la macchina perfetta cui si è sempre affidato Inzaghi, deve essere rimodellata. Al di là del modulo resta infatti un’Inter che per la gara numero 40 della stagione si trova a dover trovare in fretta le contromosse in vista del tour de force finale dei prossimi mesi. La squadra, calendario alla mano, è sicura di fare almeno 57 partite e qualora dovesse arrivare in finale di Champions, Coppa Italia e Mondiale per club arriverebbe a giocarne addirittura 67 sfide. Una cifra da record.

Serve dunque una panchina lunga, affidabile e con tutti gli effettivi per non finire con il fiato corto. L’infortunio di Dimarco è una brutta tegola anche in chiave Nazionale. L’esterno più brillante del campionato è pedina fondamentale del gruppo del ct Spalletti che il 20 e 23 marzo è impegnato nel doppio confronto di Nations League contro la Germania. Per il recupero del calciatore potrebbero essere necessari circa 20 giorni di stop, pertanto il ct dovrà rinunciare al laterale nerazzurro che mancò anche nella sfida degli ottavi contro la Svizzera lo scorso giugno agli Europei. E sappiamo tutti come è finita.

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