L'ex direttore di RaiSport: "accompagnava il telespettatore senza disturbarlo con dati e storie"
“Bruno Pizzul un vero maestro come telecronista. Tutti hanno visto e ascoltato le partite della Nazionale con la sua voce. Quello che mi preme raccontare è il Bruno Pizzul dietro le quinte, personaggio eccezionale, uomo di cultura pazzesca che però la misurava quasi con timidezza per non farla uscire troppo anche durante le telecronache”. E’ il ricordo a LaPresse di Jacopo Volpi, ex direttore di lungo corso di RaiSport.
“Uomo intelligente, grandissimo compagno di viaggio durante gli eventi mondiali e europei – prosegue Volpi – Ricordo serate meravigliose. Dovrebbe essere preso da esempio. Nelle sue telecronache non c’erano mai né dati né troppe storie, c’era la voglia di accompagnare il telespettatore senza mai disturbarlo. Nel Mondiale Usa del 1994 andare in giro con lui era come andare a spasso in via Condotti con il Papa, tanto che il giorno della finale a Pasadena in California Italia-Brasile lui arrivò al 5° minuto del primo tempo perché tutti lo fermavano per strada per autografi e foto. Per fortuna che in postazione c’era il grande Carlo Nesti che fece i primi 5 minuti e poi proseguirono la telecronaca insieme”.
“Pizzul era molto generoso – continua Volpi – ricordo che il direttore dell’epoca Gilberto Evangelisti gli chiese di fare le due semifinali e la finale degli Europei e lui molto generoso rispose: ‘le semifinali facciamole fare ai ragazzi’. I due ragazzi erano Gianni Cerqueti e Carlo Nesti, lui fece la finale. Credo che personaggi così se ne trovino pochi. La cosa più bella è stata l’accoppiata con Eraldo Pecci, esilarante e al tempo stesso un racconto di calcio importante. Sarà un po’ retorico però questo è uno dei pochi casi in cui possiamo dire Ciao maestro”.
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