La vittoria dei Nerazzurri vale la prima mini-fuga in campionato

La prima vittoria in stagione dell’Inter in uno scontro diretto d’alta classifica arriva nel momento giusto, perché vale la prima mini-fuga scudetto. I nerazzurri vincono con autorità in casa dell’Atalanta e raffreddano le ambizioni tricolore della Dea, spedita a meno sei in una giornata in cui la squadra di Simone Inzaghi riesce ad allungare anche sul Napoli, ricacciato a meno tre dopo lo 0-0 di Venezia.

Atalanta-Inter, il match

Atalanta-Inter è un match equilibrato tra i due migliori attacchi della Serie A. A dare la spallata al campionato ci ha pensato la zuccata di Carlos Augusto al 9′ della ripresa ma soprattutto l’atteggiamento attento e spietato dei campioni d’Italia, capaci di annullare Retegui e Lookman e di raccogliere tutto ciò che l’avversario ha lasciato per strada. Come l’espulsione di Ederson per proteste che ha agevolato il compito dell’Inter nel finale, dove è arrivato anche il raddoppio di Lautaro Martinez che ha chiuso la contesa.

La posta in palio è alta, le due squadre si rispettano e si temono e il risultato è un primo tempo guardingo, in cui Inter e Atalanta badano più a non commettere errori che non ad offendere. Gli ospiti partono meglio, hanno maggiore facilità ad arrivare nei pressi di Carnesecchi, non a caso la prima occasione capita sui piedi di Thuram che scambia bene con Lautaro e solo davanti al portiere colpisce la base del palo. La risposta degli orobici, che prendono le contromisure dopo un quarto d’ora, è affidata a un colpo di testa di Pasalic, la scelta a sorpresa di Gasperini come trequartista insieme a Lookan alle spalle di Retegui, che viene disinnescato dall’attento Sommer.

Le due rivali si equivalgono anche per numero di calcio d’angolo (due) falli commessi (cinque a testa) in un primo senza squilli all’insegna dell’equilibrio. L’avvio ripresa è caratterizzato da uno stop di sei minuti per un malore avvertito da un tifoso presente nel settore ospiti, soccorso dai sanitari e accompagnato fuori dallo stadio in barella. La pausa forzata si rivela beffarda per la Dea: il calcio d’angolo battuto da Calhanoglu appena riparte il gioco porta al gol di testa di Carlos Augusto, solo di testa nel cuore dell’area. Gasp corre ai ripari inserendo De Ketelaere e Ruggeri per provare a scuotere la sua squadra, troppo passiva in fase offensiva con Retegui fuori partita e Lookman ben controllato.

Le espulsioni di Ederson, Bastoni e Gasperini

E’ l’Inter però a cambiare marcia dopo il vantaggio, con Carnesecchi attento sul tiro centrale di Calhanoglu e de Roon a salvare sulla botta al volo di Barella. Gasperini tenta il tutto per tutto aumentando il peso offensivo del suo attacco con gli ingressi in campo di Samardzic e Maldini, ma la mossa si rivela un boomerang al 37′, quando Ederson protesta in maniera plateale per una decisione dell’arbitro Massa e rimedia un doppio giallo evitabile nel giro di pochi secondi. Sbilanciata e con poche (e confuse) idee, la Dea offre il fianco al raddoppio di Lautaro, che trafigge il portiere su assist di Barella.

Nel finale, nervoso e con gli ospiti vicini al tris con Frattesi e Bastoni, vengono espulsi anche Gasperini e Bastoni – per doppia ammonizione -, un rosso che non rovina più di tanto la notte dell’Inter che da Bergamo inizia la sua mini-fuga verso il tricolore.

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