Il tecnico croato in conferenza stampa: "Obiettivo quarto posto. Locatelli capitano. Offensivi ma con equilibrio"
Igor Tudor parla per la prima volta da allenatore della Juve. “Prima di tutto voglio ringraziare il direttore e tutto il club per questa opportunità, io darò tutto. Le emozioni ci sono, perchè la Juve è un club che tutti vorrebbero venire ad allenare. C’è la voglia di fare bene e di raggiungere l’obiettivo che sappiamo quale è”, ha detto il tecnico croato nel corso della conferenza stampa di presentazione a proposito dell’obiettivo quarto posto in campionato. “Credo tanto in questa squadra, c’è stato poco tempo per lavorare ma non ci sono scuse. Nella mia vita non ne ho mai cercate e dai giocatori chiedo responsabilità”, ha aggiunto l’ex difensore bianconero. “Ho visto giocatori dispiaciuti, perchè quando un allenatore va via è anche responsabilità loro, ma ho visto una voglia di ripartire”, ha detto Tudor. “A causa degli infortuni io ho iniziato ad allenare abbastanza presto e lo faccio ormai da 13 anni e faccio delle scelte di cuore. Si vive il presente, alla Juve vorrei stare dieci anno ma penso ora solo a lavorare giorno dopo giorno. Poi quello che succede nel futuro non possiamo controllarlo”, ha detto Tudor ancora.
“Qui alla Juve c’è una cultura del lavoro che ho appreso vivendo per 7-8 anni questo ambiente da calciatore, vedendo l’umiltà di gente come Del Piero, Zidane e Montero. In ogni partita c’era la stessa voglia, questa è la Juve. Questo ho cercato di trasmettere alle squadre dove ho allenato e proverò a farlo anche qui”, ha proseguito il nuovo allenatore del club torinese.
“Tutti devono prendersi delle responsabilità e andare nella stessa direzione. Il capitano sarà Locatelli, poi degli altri 2-3 nomi parleremo nei prossimi giorni. Manuel è un ragazzo che ha le doti giuste per farlo”, ha fatto sapere Tudor che ha parlato anche di come giocherà la sua Juve. “Bisogna lavorare su tutti e dare un po’ di spensieratezza. Allo stesso tempo dare anche qualcosa dal punto di vista tattico. Però bisogna andare forte”, ha aggiunto. E sulla possibilità di giocare con la difesa a 3: “Nella mia carriera ho giocato a 4 in difesa, ma anche a 3. Ho fatto pressing a uomo e a zona. Sono cose importanti, ma bisogna guardare le caratteristiche della squadra“, ha spiegato. Ancora su come utilizzerà Koopmeiners. “Non posso paragonare la mia Juve con altre. Io faccio il mio. Sabato spero di far vedere già lo spirito che non deve mancare. Dal punto di vista tattico ci vorranno 2/3 settimane. Koopmeiners è un giocatore forte che ha voglia di fare. Io voglio farlo rendere al massimo”. A me piace attaccare con tanti uomini, ma non mi piace prendere gol. Per cui dobbiamo fare un lavoro completo, perchè il calcio deve andare in una direzione che deve essere più interessante perchè le società e il mondo sono sempre più esigenti. Ma questo non vuol dire trascurare l’equilibrio”, ha precisato l’allenatore croato.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata