I nerazzurri pronti a tifare i "cugini" del Milan impegnati contro il Napoli

Tre punti dal sapore di Scudetto. L’Inter piega a fatica l’Udinese per 2-1 a San Siro e prova ad allungare in modo deciso in vetta alla classifica, in attesa del posticipo del Maradona tra Napoli e Milan. Grazie ai gol delle ‘seconde linee’ di lusso Arnautovic e Frattesi nel primo tempo, la squadra di Inzaghi vola momentaneamente a +6 su quella di Conte costretta stasera a vincere per restare in corsa. Di certo ci sono invece i 9 punti di vantaggio sull’Atalanta, ko oggi a Firenze, e ormai fuori dai giochi. Partita risolta in poco più di mezzora quella con l’Udinese, con la possibilità quindi per l’Inter di amministrare le energie in vista del nuovo mini tour de force che l’attende anche se nel finale solo due capolavori di Sommer evitano una clamorosa rimonta friulana. I nerazzurri giocheranno infatti ben 8 partite nei prossimi 24 giorni, con i due doppi impegni in Coppa Italia contro il Milan e in Champions League contro il Bayern. Con questa condizione e questa convinzione, i nerazzurri possono guardare con fiducia alla fase calda della stagione. Non basta all’Udinese un gran gol di Solet nella ripresa, i friulani si svegliano troppo tardi e incassano la seconda sconfitta di fila e resta ferma a quota 40 punti. Di fatto per i friulani di Runjaic la stagione è già finita, con la salvezza comunque in cassaforte.

Il racconto del match

Nell’Inter, Inzaghi pensa anche ai prossimi impegni con il derby di Coppa Italia contro il Milan e il quarto di Champions con il Bayern. Così il tecnico nerazzurro fa riposare Barella e schiera Frattesi in mediana. In difesa Pavard preferito a Bisseck con Acerbi e Carlos Augusto. A sinistra si rivede Dimarco. In avanti spazio per Arnautovic al fianco di Thuram, vista l’assenza in contemporanea sia di Lautaro Martinez che di Taremi bloccato da un affaticamento muscolare. Nell’Udinese, Runjaic deve rinunciare a Thauvin e schiera così Ekkelenkamp al fianco di Lucca in attacco. In tribuna c’è anche il ct azzurro Spalletti. Pronti via e dopo meno di un minuto Inter vicinissima al gol con un destro dal limite di Calhanoglu che termina sull’esterno della rete. Nerazzurri scatenati, ancora vicini alla rete due volte con Frattesi. Il centrocampista ci prova prima con una girata volante di tacco di poco alta, poi con una deviazione sottomisura su assist di Mkhitaryan respinta dal palo. Il gol è nell’aria e arriva puntuale al 12′ firmato da Arnautovic, bravo a battere il portiere con un sinistro da centro area su assist di Dimarco. Udinese in campo con un atteggiamento troppo morbido e rinunciatario, quasi rassegnata alla sconfitta contro la capolista. Non a caso alla mezzora arriva anche il raddoppio dei padroni di casa con una azione quasi in fotocopia del primo gol, assist di Dimarco per Frattesi che da centro area batte di destro Okoye. Solo dopo il 2-0 si vede finalmente l’Udinese con un colpo di testa di Lucca, centrale e facile preda di Sommer. In avvio di ripresa i friulani provano tirare fuori almeno l’orgoglio e si fanno vedere con più frequenza nella metà campo avversaria, ci provano prima Lucca e poi Iker Bravo ma senza fortuna. Per evitare rischi inutili, l’Inter si rimette subito in modalità pilota automatico. Dimarco e compagni riprendono in mano le redini del gioco, di fatto nascondendo il pallone agli avversari. Inzaghi manda poi in campo Correa al posto di Arnautovic, da preservare in vista del derby a causa dei problemi fisici di Lautaro e Taremi. Inter padrona del campo e vicina anche al terzo gol con un sinistro al fulmicotone dal limite di Dimarco con palla di un soffio alta. A venti minuti dalla fine, però, una scossa riaccende la partita con l’Udinese che accorcia a sorpresa le distanze con un gran destro da fuori area di Solet che si conferma un vero e proprio ‘diamante grezzo’ da piazzare sul prossimo mercato. L’Inter si trova improvvisamente in affanno per qualche minuto, tanto da rischiare di farci clamorosamente raggiungere da Lucca che costringe Sommer ad un autentico miracolo su un colpo di testa indirizzato all’angolino. Nel finale Runjaic si gioca il tutto per tutto inserendo anche il giovane talento Pafundi e in pieno recupero sfiorano il clamoroso pareggio ancora con Solet, che costringe Sommer ad un secondo e ancor più decisivo miracolo. Nell’occasione espulso per proteste Inzaghi, mentre poco dopo un’ammonizione farà scattare la squalifica a Barella. 

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