L'allenatore del club spagnolo è accusato di aver defraudato il fisco di 1.062.079 euro
“L’udienza è andata bene, sono tranquillo. Ci vediamo domani”. Così Carlo Ancelotti all’uscita del tribunale provinciale di Madrid dove è stato ascoltato nell’ambito del processo che lo vede imputato per presunta frode fiscale. “Mai ho pensato che potrebbe esserci stata una frode, in nessun momento, mi sembrava tutto corretto“. È quanto ha detto il tecnico del Real Madrid rispondendo alle domande del procuratore durante l’udienza. L’accusa è di aver dichiarato al fisco solo il compenso percepito dal club per il suo lavoro di allenatore, mentre avrebbe nascosto i proventi derivanti dallo sfruttamento dei suoi diritti di immagine, utilizzando società di comodo. Ancelotti, durante la testimonianza ha detto che il contratto firmato con il Real nel 2013 prevedeva che il 15% del compenso venisse dai diritti di immagine. L’allenatore ha sostenuto di aver messo in contatto un suo fidato consigliere con il club spagnolo e di non essersi poi più preoccupato della questione, dopo che gli era stato proposto di cedere i suoi diritti di immagine. “Non ho mai dato importanza ai diritti d’immagine, che sono importanti per i giocatori e non tanto per gli allenatori”, ha detto Ancelotti, “mai mi sono reso conto che ci fosse qualcosa di non corretto”.
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