Continua il lavoro sul nuovo Dpcm in vista delle vacanze natalizie
Regioni alpine e Abruzzo propongono un ‘piano B’ per l’apertura degli impianti sciistici durante le festività natalizie. Dare il via libera per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case, è la proposta lanciata al Governo. Se non ci fossero alternative, l’idea della Conferenza delle Regioni è di valutare anche la chiusura dei confini del Paese. Il lavoro sul nuovo Dpcm continua e una decisione sulle vacanze sulla neve potrebbe arrivare già giovedì o in un’altra data più sotto Natale.
Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province autonome di Bolzano e di Trento, intanto, hanno presentato all’esecutivo una proposta di mediazione per evitare il tracollo del settore turistico invernale, che prevede, in sintesi, la possibilità di aprire gli impianti di risalita in occasione delle prossime festività natalizie per chi ha fatto una prenotazione in hotel o una casa in montagna. Una sorta di compromesso anche con l’obiettivo di non arrivare a creare assembramenti nelle località turistiche. “Concedere lo skipass a chi ha pernottato in una struttura ricettiva e a chi possiede o prende in affitto una seconda casa consente di controllare al meglio l’afflusso all’impianto sciistico. Il pendolarismo può infatti essere un problema in certe giornate”, mettono nero su bianco gli assessori. “La soluzione che proponiamo al governo Conte – spiegano le Regioni coinvolte – permette di avviare la stagione invernale con gradualità, in questo modo si potranno applicare i protocolli di sicurezza che abbiamo approvato lunedì scorso e metterli alla prova”.
E se il Comitato tecnico scientifico e il Governo intendono vietare la mobilità regionale per evitare feste e momenti di aggregazione, venga però consentito di spostarsi tra regioni a chi ha prenotato in una struttura ricettiva almeno una notte. Su questo qualche ora dopo si associa anche l’Abruzzo. Ad annunciarlo è l’assessore al Turismo, Daniele D’Amario che si è confrontato con i colleghi delle ‘Regioni alpine’ per definire una strategia comune che vede come via maestra l’apertura degli impianti di risalita a Natale solo per chi pernotta almeno una notte nelle diverse destinazioni sciistiche abruzzesi o per chi possiede o affitta una seconda casa.
In realtà, si apre un giallo. Perché il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, si dice convinto che mancano i presupposti per l’avvio della stagione sciistica. Dal canto suo, il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ritiene che “non si può immaginare una regola in Francia e una in Italia, il Monginevro aperto e Sestriere chiuso. Sarebbe una follia”. In ogni caso, chiarisce: “La sicurezza viene prima, ma chiedo immediati ristori per tutte le montagne e le aree sciistiche che non potranno operare e chiedo parità di trattamento”. Dice la sua anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, secondo cui “è difficile spiegare la pista da sci chiusa e l’happy hour con la piazza piena”. Ma, in vista dell’incontro delle 10 di domani fra le Regioni e il governo Conte in vista del nuovo Dpcm, il governatore segnala che il documento congiunto degli assessori sullo sci “è una clausola di salvaguardia, ma non è la base della trattativa. È assolutamente giusto averlo presentato, è la volontà di dire: oltre un certo livello, non si può andare”.
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