Negozi chiusi alle 21, ristoranti aperti a pranzo ma niente cenoni. In albergo solo servizio in camera

Confermata la divisione dell’Italia in tre zone di criticità, con la speranza che durante il periodo di Natale l’Italia si tinga di giallo in tutto il suo territorio. Il nuovo Dpcm che dovrebbe vedere la luce oggi per entrare in vigore il 4 dicembre e fino al 15 gennaio sarà accompagnato da un decreto legge – che raccoglierà le misure del periodo natalizio con valenza dal 21 al 6 gennaio – necessario per a dare copertura normativa alle restrizioni delle libertà personali previste proprio per quel periodo.

COPRIFUOCO E CHIUSURA NEGOZI Confermato il coprifuoco fino alle 22 anche nei giorni di Natale e Capodanno. Nessuna deroga è stata infatti approvata per permettere la messa della Vigilia, anche per arginare eventuali festeggiamenti, con la creazione di assembramenti, in piazza la notte di San Silvestro. I negozi chiuderanno alle 21. “Fino al 6 gennaio 2021, l’esercizio delle attività commerciali al dettaglio è consentito fino alle 21” ma “nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, aggregazioni di esercizi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole“. E’ quanto prevede la bozza, ancora provvisoria, del nuovo Dpcm.

RISTORANTI E HOTEL Potrebbero aprire i ristoranti per il pranzo di Natale e Capodanno, per evitare assembramenti nelle case (dove i controlli sono impossibili), favorendo luoghi dove vigono regole ferree. Nei giorni diversi da quelli festivi la chiusura resta per le 18, con possibilità del solo asporto e la consegna a domicilio.  “Dalle ore 18.00 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7.00 del 1° gennaio 2020, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera“. E’ quanto prevede la bozza, ancora provvisoria, del nuovo Dpcm.

NO A CENONI E FESTE Vietati cenoni e feste nelle due notti più attese dell’anno. La raccomandazione dell’esecutivo è quella di ospitare solo parenti stretti , senza un’indicazione di numero massimo di commensali a tavola. Già il coprifuoco alle 22, secondo il governo, fa da detonatore a tavolate numerose.

IMPIANTI INVERNALI Saranno chiusi gli impianti e le piste da sci per tutto il periodo natalizio. Unico nodo da sciogliere è l’eventualità di permettere l’apertura degli alberghi di montagna, un tema su cui è ancora aperta la discussione. Ed essendosi chiusa con un nulla di fatto la discussione in Ue su una posizione comune, l’esecutivo ha deciso di imporre la quarantena a chi rientrerà dall’estero – soprattutto dai paesi con piste aperte come Svizzera e Slovenia – dopo il 20 dicembre, mentre per chi farà rientro prima dovrà solo effettuare il tampone.

Dal 4 dicembre al 6 gennaio “sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici”. E’ quanto prevede la bozza, ancora provvisoria, del nuovo Dpcm. Gli impianti possono essere utilizzati solo da atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Cip o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. A partire dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali “solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”

SPOSTAMENTI TRA REGIONI La mobilità tra regioni sarà consentita solo per i residenti che dovranno rientrare nella propria abitazione. La misura sarà in vigore dal 20 dicembre e fino a dopo l’Epifania. Misura che riguarderà anche i comuni ma nelle giornate del 25, 26 dicembre e 1 gennaio. Ancora in discussione la deroga per gli anziani che vivono da soli, che potrebbe prevedere la visita di un parente stretto. Vietato anche lo spostamento nelle seconde case nei giorni segnati sul calendario di ‘rosso’ anche tra comuni diversi.

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