La prima a vaccinarsi sarà un'infermiera dello Spallanzani di Roma domenica

L’Italia è pronta per la campagna vaccinale anti Covid con il V-Day del 27 dicembre, ma con lo sguardo già rivolto al dopo: da lunedì 28 è infatti previsto l’arrivo di ulteriori vaccini. “Pfizer ha assicurato che in quella settimana arriveranno altre 450 mila dosi che saranno portate nei 300 punti di somministrazione scelti con le regioni”, ha annunciato il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa.

Intanto, tutto è pronto per il primo passo di domenica quando da Nord a Sud partiranno le vaccinazioni secondo il piano predisposto dalle Regioni per permettere ai primi soggetti individuati – personale sanitario e rsa – di ricevere la prima dose del vaccino Pfizer-BioNTech.

La prima in tutta Italia sarà Chiara, 29 anni, infermiera dello Spallanzani di Roma, scelta quanto mai simbolica: a seguire ci saranno medici, personale sanitario, oss e rsa lungo tutto lo Stivale. “Con orgoglio rappresento tutti gli operatori sanitari che come me sono stati in prima linea in questa pandemia. Vaccinarsi è un atto d’amore e di responsabilità verso la collettività”, ha detto ai microfoni del Tg1.

Programma in quattro tappe per la Lombardia, la Regione che a oggi ha pagato il prezzo più alto di vittime, che darà la priorità al personale degli ospedali. La Liguria invece punta sulle rsa dove arriveranno le prime 320 dosi per operatori e ospiti.

Saranno invece 720 i vaccini per il V-day in Campania: al Cardarelli la prima sarà la dottoressa Filomena Liccardi, mentre a Caserta 100 vaccini andranno al personale sanitario del reparto Covid nell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano. In Toscana si partirà con le prime 620 fialette che andranno a personale medico, tecnico, amministrativo e infermieristico che lavora in regione.”Pronto il piano vaccini del Lazio, potenziale di 1 milione di somministrazioni al mese”, ha poi confermato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

Quella del 27 dicembre sarà solo la prima giornata di una lunga e complessa campagna vaccinale di massa ma, assicurano le istituzioni, l’Italia avrà le dosi necessarie per permettere a tutti i 60 milioni di residenti nel nostro Paese di ricevere il vaccino anti Covid.

Le istituzioni sanitarie continuano a lavorare per l’approvazione del secondo vaccino – quello di Moderna – atteso al più presto anche in Italia. “Il 6 gennaio Ema” lo approverà dopo essere già stato approvato negli Stati Uniti, ha dichiarato il microbiologo Giorgio Palù, presidente di Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. “Abbiamo opzionato 202 milioni di dosi da 6 produttori entro il 2022. Per Pfizer e Moderna siamo sicuri che arriveranno ora. Non sono preoccupato né ottimista per i vaccini in arrivo, per ora mi attengo alle comunicazioni. Attendiamo le ultime prove”, ha precisato il commissario Arcuri. “Potremmo ricavare più dosi da Pfizer o Moderna, non è escluso che arrivino altre aziende l’anno prossimo”, ha aggiunto.

I numeri dei vaccini, prossimi e in arrivo, si devono però scontrare con quelli della pandemia che ancora oggi miete le sue vittime in Italia. Con altre 553 vittime nelle ultime 24 ore, l’Italia supera infatti la soglia dei 70mila morti di Sars-CoV-2: il totale delle vittime, secondo il bollettino del ministero della Salute, è di 70.395. Sono invece 14.522 i nuovi casi di coronavirus, per un totale dei contagi da inizio pandemia di 1.991.278, ormai vicino alla soglia dei 2 milioni. Con 75.364 tamponi processati il tasso di positività si attesta intorno all’8,28%, stabile rispetto all’8% del giorno prima: in calo i ricoveri in intensiva e (-63 pazienti per un totale di 2.624) e in reparto (-402 per un totale di 24.546). 

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