L’immunità di gregge in Italia slitterà. E’ inevitabile, con i ritardi sulla distribuzione dei vaccini anticovid annunciati dalle grandi case farmaceutiche. Il piano per gli over 80, secondo il viceministro della Salute, Pier Paolo Sileri, si sposterà di almeno un mese e a cascata quello per il resto della popolazione. Il premier Conte e il commissario Arcuri hanno già annunciato azioni legali per la mancata consegna delle dosi previste dal contratto con Pfizer e AstraZeneca. Per il commissario il ritardo nella fornitura dei vaccini è “insopportabile” e “faremo ogni cosa per perseguire il colpevole di questo ritardo e, se possibile, per far sì che questo ritardo finisca”, ha precisato Arcuri a ‘Live-Non è la D’Urso’, su Canale 5. “Non siamo inerti e aspettiamo che i produttori decidano di restituirci le dosi che avevano previsto di consegnarci e non lo hanno fatto”, aggiunge.
Fino alla settimana scorsa, l’Italia era il primo paese in Europa per vaccinazioni, rivendica il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Ma appena Pfizer ha rallentato la distribuzione, siamo stati superati dalla Germania”. Per il titolare della Farnesina la percezione è che le case farmaceutiche, assicurando un certo numero di dosi, abbiano fatto il passo più lungo della gamba. Ma tutti i canali sono stati attivati perché in Commissione europea “si faccia di tutto per far rispettare i contratti a questi signori”, fa sapere. Di Maio ricorda che l’Italia ha sia la disponibilità economica, sia le conoscenze per chiudere altri contratti: “Ma si deve dire chiaramente che nessun Paese può fare corse in avanti”.
E anche il Consiglio europeo sembra determinato a far rispettare gli accordi: “Useremo tutti i mezzi legali a nostra disposizione“, garantisce il presidente, Charles Michel, di fronte alla crescente rabbia dei membri dell’Unione, raccontando che i funzionari europei “hanno battuto il pugno sul tavolo”.
Come accaduto la scorsa settimana, da oggi in Italia arriveranno un quinto di dosi in meno da Pfizer-BioNTech. Anche se l’azienda precisa che la fornitura si è ridotta perché si è dovuto riadattare il sito produttivo belga di Puurs (a fronte di una maggiore richiesta da parte dell’Ue). “Riadattamento che ha bisogno di una approvazione di regolarità da parte dell’Ema”, spiega una fonte di Pfizer a Sky Tg24. Considerati i tempi tecnici necessari per l’ok alla modifica del sito, “dalla prossima settimana si tornerà a regime”, assicurano dalla casa farmaceutica, parlando di un fraintendimento nel conteggio delle dosi. Perché inizialmente l’approvazione europea prevedeva che una fila contenesse 5 dosi e che il siero che avanzava per concepire eventuali imprecisioni andasse buttato via. Poi però il governo ha optato per l’utilizzo di quell’avanzo per una dose in più, da cinque a sei prelevabili da una sola fiala.
Finché la distribuzione non tornerà a regime, però, la priorità è sarà garantire i richiami e si andrà avanti solo nel caso in cui dovessero avanzare dosi. Fra due settimane, con l’approvazione di AstraZeneca e le forniture complete di Pfizer, in Italia si avranno a disposizione tre vaccini che, garantisce Sileri, “ci consentiranno di procedere in maniera più spedita”. In sostanza, si dovrà far fronte a un “ritardo complessivo di un mese per l’inizio della vaccinazione degli over 80 e di circa 6-8 settimane per quella che riguarderà il resto della popolazione”. Il viceministro propone un Accordo quadro per conto terzi a livello europeo, che consenta ad altre aziende di produrre i vaccini: “Una sinergia necessaria e straordinaria come il periodo che stiamo vivendo”.