Il via libera dell’Aifa è arrivato e l’Italia può davvero accelerare sui vaccini con quattro milioni di dosi nel prossimo mese. Febbraio sarà decisivo per l’immunizzazione anti-Covid in Italia (dove abbiamo già superato gli 1,8 milioni di somministrazioni), che da oggi può contare su un nuovo alleato, il siero di AstraZeneca. Dopo l’ok dell’Ema, oggi infatti l’Aifa ha autorizzato il vaccino nei soggetti al di sopra dei 18 anni. Con una postilla: si consiglia un utilizzo “preferenziale” per coloro che hanno tra i 18 e i 55 anni, per “i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide”. In particolare, i dati degli studi del vaccino AstraZeneca mostrano un livello di incertezza nella stima di efficacia nei soggetti sopra i 55 anni, in quanto questa popolazione (nella quale tuttavia si è osservata una buona risposta anticorpale) “era scarsamente rappresentata”.
Per questo motivo la Commissione tecnico-scientifica (CTS) dell’Agenzia consiglia nei soggetti più anziani e/o più fragili un utilizzo preferenziale dei vaccini a RNA messaggero, ovvero Pfizer e Moderna. La luce verde rappresenta però una svolta importante per l’Italia, che ha già prenotato 40 milioni di dosi di questo vaccino, che ha subito vari ritardi a livello autorizzativo. “Abbiamo una ulteriore arma contro la pandemia e altre presto se ne aggiungeranno. È auspicabile un approccio integrato tra vaccini e terapie anti COVID-19 attualmente in uso e in sperimentazione”, ha commentato il Presidente Aifa Giorgio Palù, mentre il ministro della Salute Roberto Speranza esulta: “Ora entriamo in una fase espansiva della vaccinazione e serve tutto il personale che abbiamo selezionato”.
Proprio Speranza è stato protagonista in mattinata di un incontro sui vaccini con il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri e le Regioni. “Ad oggi abbiamo somministrato oltre 1,8 milioni di vaccini, oltre 462mila seconde dosi. La vaccinazione è ripresa, stiamo usando le dosi conservate e quelle che stanno arrivando per somministrare le seconde dosi”, avrebbe spiegato Arcuri.
E se Pfizer ha ridotto di oltre il 20% le fiale consegnate nelle ultime due settimane, il colosso Usa ha assicurato che recupererà nelle settimane successive, comunque entro la fine di marzo.
Il piano delle consegne c’è: per AstraZeneca sono confermate 3,4 milioni di fiale nel primo trimestre, con 428.440 dosi il 10 febbraio e 661.133 dosi con ipotesi di arrivo il 20. Per quanto riguarda Pfizer e Moderna, secondo quanto si apprende, sono questi i numeri di febbraio: 576.020 di dosi nella settimana dall’1 al 7, 1.070.560 dall’8 al 14, 1.277.723 tra il 15 e il 21 e 1.115.520 tra il 22 e il 28 febbraio. “A febbraio gli ulteriori 4 milioni di vaccini in arrivo, che si sommano ai due già arrivati, devono essere garantiti e soprattutto noi dobbiamo somministrarli in tempi rapidissimi”, ha spiegato Boccia.