Il Garante per la Privacy frena: "Serve una legge nazionale"

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, spinge per un “passaporto vaccinale” per consentire ai cittadini europei di tornare a viaggiare.

“Presenteremo questo mese una proposta legislativa per un ‘Green pass digitale’. L’obiettivo è fornire: prova che la persona è stata vaccinata, i risultati dei test per coloro che non hanno ancora potuto vaccinarsi, informazioni sulla ripresa dal Covid-19”, ha twittato von der Leyen, precisando che “rispetterà la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy”.

Garante Privacy: “No ‘pass vaccinali’ senza legge nazionale”

Il Garante per la protezione dei dati personali è contrario al ‘pass vaccinale’ senza una legge nazionale in merito. “Con l’arrivo dei vaccini anti-Covid-19 si discute dell’opportunità di iniziare a implementare soluzioni, anche digitali (es. app), per rispondere all’esigenza di rendere l’informazione sull’essersi o meno vaccinati come condizione per l’accesso a determinati locali o per la fruizione di taluni servizi (es. aeroporti, hotel, stazioni, palestre ecc.)”, specifica il Garante in una nota.

A tale proposito, nel caso si intenda far ricorso alle predette soluzioni, il Garante per la privacy richiama l’attenzione dei decisori pubblici e degli operatori privati italiani sull’obbligo di rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali.

I dati relativi allo stato vaccinale, infatti, sono dati particolarmente delicati e un loro trattamento non corretto può determinare conseguenze gravissime per la vita e i diritti fondamentali delle persone: conseguenze che, nel caso di specie, possono tradursi in discriminazioni, violazioni e compressioni illegittime di libertà costituzionali.

“In assenza di tale eventuale base giuridica normativa – sulla cui compatibilità con i principi stabiliti dal Regolamento Ue il Garante si riserva di pronunciarsi – l’utilizzo in qualsiasi forma, da parte di soggetti pubblici e di soggetti privati fornitori di servizi destinati al pubblico, di app e pass destinati a distinguere i cittadini vaccinati dai cittadini non vaccinati è da considerarsi illegittimo. La questione sarà oggetto di una prossima segnalazione al Parlamento”, conclude la nota.

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