Nuovo Dpcm, terminato il vertice Governo-Regioni. De Caro (Anci): “Parametri chiari e aiuti alle famiglie”

Si va verso chiusura di tutte le scuole in zona rossa

È terminata dopo due ore la cabina di regia governo-enti locali con i rappresentanti delle Regioni, l’Anci e l’Upi, in cui si è discusso del nuovo Dpcm con le norme anti Covid. Il confronto voleva stabilire le regole e le restrizioni che entreranno in vigore il 6 marzo fino a Pasqua. Alla cabina di regia governo-enti locali hanno preso parte, oltre ai ministri, Roberto Speranza (Salute) e Mariastella Gelmini (Affari regionali), anche il titolare del dicastero dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Tra gli esperti del Comitato tecnico scientifico, al tavolp Agostino Miozzo e il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli e quello dell’Iss, Silvio Brusaferro. La firma del Dpcm è prevista per oggi. Tra le novità principali, la scuola: si va verso una chiusura di tutti istituti di qualsiasi ordine e grando in zona rossa. “Siamo preoccupati dall”andamento dell’epidemia. Con il nuovo Dcpm le scuole nelle zone rosse resteranno chiuse”, aveva anticipato il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, lasciando palazzo Chigi al termine della riunione con il premier Mario Draghi e i ministri competenti.

“Il governo ci ha comunicato che siamo davanti a una risalita dei contagi con l’incidenza delle varianti anche su fasce di età più basse. Due condizioni che impongono di valutare la chiusura, da parte delle regioni, delle scuole, a determinate condizioni”. Così il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, al termine della cabina di regia. “Nel confronto con il governo e le regioni – spiega – abbiamo formulato due richieste: parametri chiari sulle condizioni che fanno scattare il provvedimento di chiusura e risorse per le famiglie che hanno bisogno di aiuto nella gestione dei figli. Siamo consapevoli che sia fondamentale salvaguardare la salute, anche con provvedimenti duri, ma non si possono lasciare i cittadini sospesi, privi di certezze e di mezzi per far fronte alle restrizioni”. “Allo stesso modo ho posto nuovamente al governo e al ministero dell’Interno il tema dei controlli sugli assembramenti su strade o piazze da parte delle forze dell’ordine: far sì che si accetti l’interruzione delle lezioni in presenza diventa più complicato se ogni sera ci sono centinaia di ragazzi in giro nei luoghi della movida”, conclude Decaro.