Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute
“Se assumiamo che ci sia una protezione dell’infezione e non solo della malattia, se assumiamo una durata di immunità di almeno 2-3 anni dopo la vaccinazione, e nessun rilassamento per ora delle misure di distanziamento, vaccinando circa 240mila persone al giorno riusciamo nel giro di 7-13 mesi probabilmente a tornare a uno stile di vita pseudo-normale, che ci permetta di riaprire gran parte delle attività”. Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in audizione in commissione Sanità al Senato sui vaccini anti-Covid. “E’ chiaro che questo è condizionato al fatto che riusciamo a stabilire un numero di vaccinazioni quotidiano elevato mantenendo allo stesso tempo una fase di contenimento e mitigazione dell’epidemia”, aggiunge.
“I vaccini disponibili – prosegue Rezza – stanno aumentando fortunatamente, ne abbiamo adesso tre disponibili, ad aprile probabilmente arriverà il quarto e potremmo averne altri nel giro di pochi mesi. Il numero di dosi disponibili certamente aumenterà e nella seconda metà del trimestre dovremmo essere molto attivi e molto ben organizzati per dare una accelerazione alla campagna vaccinale perché le dosi disponibili saranno molte di più rispetto a quelle del primo trimestre”. “I vaccini che sono stati allocati sulla base di priorità ben definite nella prima fase – aggiunge – vedranno una possibilità di estensione sia di coloro che vaccineranno sia del target di popolazione che sarà vaccinata, e dovremo essere in grado di adattare la strategia in base all’andamento dell’epidemia, all’andamento delle nuove conoscenze scientifiche, alla disponibilità di nuovi vaccini”.
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