Le raccomandazioni che stabiliscono la graduatoria nell'accesso alla somministrazione saranno "aggiornate"

I disabili saranno vaccinati il prima possibile. Le raccomandazioni che stabiliscono la graduatoria nell’accesso alla somministrazione saranno “aggiornate” e fra le categorie prioritarie ci sarà anche quella delle persone con disabilità grave riconosciute ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della Legge 104. A esplicitare il cambio di passo sono i ministri Erika Stefani e Roberto Speranza. “Arriviamo al primo esito di questo percorso, partito con l’ascolto delle Associazioni maggiormente rappresentative del mondo della disabilità”, le parole della responsabile del settore per il governo. Stefani, a tal proposito, ringrazia il collega del dicastero della Salute sottolineando il “lavoro di squadra”. Una scelta doverosa perché, è il pensiero di Speranza, “non vi è dubbio” che dopo il personale sanitario, le Rsa e gli anziani over 80, “la priorità vada alle persone con disabilità grave e patologie critiche”.

Del resto ammalarsi di Covid per un disabile è “un dramma”, che ai problemi di salute ne aggiunge altri “pratici e logistici”, come spiega a LaPresse Iacopo Melio, consigliere regionale del Pd in Toscana affetto da disabilità. Lo scrittore ha vinto la sua battaglia contro il coronavirus dopo essere stato anche ricoverato in ospedale. “La mancanza di autonomia e indipendenza fa sì che se si ammalassero i familiari o i Caregiver, la persona con disabilità rischierebbe di rimanere senza assistenza e, di conseguenza, in balia del caos e dell’incertezza totale”, racconta. Un punto sul quale le associazioni di categoria spingono in maniera decisa. “Sui diritti dei disabili noi continueremo a fare le barricate”, dice conversando con l’agenzia Vincenzo Falabella, presidente della Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap). “La ministra Stefani ha dimostrato sensibilità, ora aspettiamo i fatti e poi valuteremo l’operato del governo”. La platea interessata è di “circa un milione di persone più i loro familiari e i caregiver”, spiega ancora Falabella. In Italia infatti i diversamente abili “sono circa 4,5 milioni di cui 2,5 hanno disabilità grave. Di questi però un 40% sono over 80 e altri risiedono in strutture” e quindi sono già stati presi in carico nell’attuale piano vaccinale. Un pensiero condiviso in toto da Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro. “A volte la fragilità dei disabili – dichiara – non viene compresa. Deve esserci una corsia preferenziale”.

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