La situazione è "profondamente" diversa da un'area all'altra del Paese
Il generale Francesco Paolo Figliuolo mette sotto la lente di ingrandimento il funzionamento e l’efficacia dei piani vaccinali di ogni singola Regione. Non una lista di buoni e cattivi ma un attento monitoraggio in chiave propositiva per intervenire, quando chiesto dalle amministrazioni territoriali, al fine di superare le criticità. La situazione infatti – come sottolineato dagli uffici del commissario all’emergenza – cambia “profondamente” da un’area all’altra del Paese con regioni più virtuose che superano o sfiorano 90% di somministrazioni delle dosi consegnate come Valle d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano, e altre come Calabria, Liguria e Sardegna, che non vanno oltre il 71%. Un effetto elastico che non consente alla percentuale nazionale di andare oltre la soglia dell’82% (81.9). Un punto della situazione verrà fatto settimanalmente. Le eventuali azioni di Figliuolo saranno improntate soprattutto sulla logistica: ampliamento e modifiche della disposizione dei punti vaccinali e aumento della platea dei somministratori. Per quanto riguarda le prenotazioni, il sistema di Poste, che già funziona in 5 Regioni vedrà presto crescere il suo utilizzo
Mettere ordine e far correre tutte le Regioni è un vero e proprio imperativo anche perché con il passare dei mesi i problemi di carenza delle dosi dovrebbero essere archiviati e tutti devono essere pronti. A tal proposito Palazzo Chigi conferma che un milioni di vaccini Pfizer sono stati regolarmente consegnati in tutta Italia per una campagna che continua “dando priorità alle persone più vulnerabili”. Altre ne sono attese la prossima settimana. A tal proposito il ministro per le Disabilità, Erika Stefani, annuncia che “finalmente” ci sono le condizioni affinché sia garantita la priorità vaccinale non solo alle persone con disabilità grave, ma anche ai loro familiari e caregiver. Fra le categorie prioritarie, ribadiscono fonti della struttura commissariale in merito ad alcune indiscrezioni di stampa, resta la popolazione carceraria. Diverso invece il discorso per quanto riguarda i volontari di protezione civile, coinvolti sempre di più nella campagna vaccinale. Sotto questo aspetto le decisioni sono prese su base regionale. L’auspicio del Dipartimento, spiegano alcune fonti, è che “tutte le Regioni vadano nella stessa direzione” con una situazione che, al momento, viene definita “in evoluzione”. Intanto un altro luogo iconico dell’Italia diventerà hub vaccinale, l’Allianz Stadium di Torino. L’hotspot sito nel parcheggio esterno dell’impianto dei campioni d’Italia della Juventus in 48 ore è stato convertito da drive through per i tamponi naso-faringei a punto vaccinale dove opererà personale sanitario dell’Esercito. Una scelta in piena coerenza con la ‘dottrina’ Figliuolo.
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