Resta lo status quo. Secondo quanto si apprende da fonti ministeriali non sarà inserita, dopo Pasqua, la zona gialla, bensì saranno mantenute le misure oggi in vigore che prevedono solo zone arancioni e rosse. Il nuovo decreto, dovrebbe prolungare le restrizioni fino al 30 aprile. E’ questo l’orientamento emerso al termine della cabina di regia a palazzo Chigi. Asili nidi, elementari e prima media aperte anche in zona rossa dopo le festività di Pasqua, come poi confermato, senza dettagli sulle date dal premier Draghi in conferenza stampa.
L’ipotesi che non ci siano zone gialle fino all’inizio di aprile non piace ad alcuni esponenti politici, primo tra tutti Matteo Salvini. “È impensabile tenere chiusa l’Italia anche per tutto il mese di aprile – dice il leader della Lega -. Nel nome del buonsenso che lo contraddistingue – e soprattutto dei dati medici e scientifici – chiediamo al presidente Draghi che dal 7 aprile, almeno nelle regioni e nelle città con situazione sanitaria sotto controllo, si riaprano (ovviamente in sicurezza) le attività chiuse e si ritorni alla vita a partire da ristoranti, teatri, palestre, cinema, bar, oratori, negozi”, aggiunge il numero uno del Carroccio.
“Tenere tutto chiuso fino a fine aprile e senza prospettive, francamente, sarebbe disastroso”, dice il presidente della Liguria Giovanni Toti.
Lo scenario viene smentito dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.”Dopo Pasqua secondo me torneremo con le colorazione delle regioni e coi 21 parametri, e le regioni che vedono miglioramenti torneranno alla zona gialla e perché no, spero, anche a quella bianca. Se va avanti la vaccinazione si ammaleranno meno persone anziane e quindi le terapie intensive saranno meno piene”. afferma a Rai Radio1 Sileri.