"Hanno studiato anni alla facoltà di medicina e chirurgia e se sono riluttanti vuol dire che i genitori hanno buttato via i loro soldi per farli studiare", dice il sottosegretario in un'intervista
Il giudizio del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri su sanitari, medici e infermieri no vax è netto: significa che “non credono nei fondamenti della medicina”, dice in un’intervista a Rtl 102.5. Per Sileri, infatti, “la riluttanza della popolazione in generale verso il vaccino è comprensibile e giusta, chi non è medico può avere dei dubbi e il nostro compito è quello di spiegare. Non è comprensibile per quelli che hanno studiato anni alla facoltà di medicina e chirurgia e se questi sono riluttanti vuol dire che i genitori hanno buttato via i loro soldi per farli studiare. Gli operatori sanitari che rifiutano il vaccino vuol dire che non credono nei fondamenti della medicina”, ha spiegato il sottosegretario che è anche un medico.
“La ricerca per il vaccino – ha proseguito – è stata fatta velocemente, ma non vuol dire che non sia una buona ricerca, i fondi sono stati tanti, i risultati sono validi, non bisogna aver paura del vaccino, non si sa quanto dura, non possiamo saperlo con certezza, un anno o due anni, magari dovranno essere fatti dei richiami, ma è quello che abbiamo, è un’arma di difesa, vorrà dire che il prossimo anno dovremo rivaccinarci. è vero però che se raggiungiamo l’immunità di gregge, il virus circola meno, e si creano meno varianti o il virus si modifica verso una variante molto più semplice, magari non servirà più il vaccino”, ha concluso.
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