Vaccini anti Covid in farmacia con i farmacisti chiamati a somministrarli a tutti (o quasi) i soggetti previsti dai piani regionali. È l’accordo siglato oggi tra il ministero della Salute, le Regioni, Federfarma e Assofarm che apre le porte delle farmacie in vista della campagna di vaccinazione di massa, “la vera chiave per chiudere questa stagione così difficile”, come ha precisato il ministro Roberto Speranza. “Oggi facciamo un altro importante passo avanti per renderla più veloce e capillare”.
L’intesa prevede che i vaccini verranno somministrati da parte di farmacisti “abilitati all’esecuzione” sulla base di “specifici programmi e moduli formativi” organizzati dall’Iss ma non per tutte le categorie di persone: saranno infatti esclusi i soggetti con “estrema vulnerabilità o con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave/anafilattica”. Per ogni dose, le farmacie riceveranno come remunerazione 6 euro per “l’atto professionale del singolo inoculo vaccinale”.
Il testo indica che sarà “da privilegiare l’esecuzione del vaccino seguendo percorsi in apposita area esterna” ma anche in area interna alla farmacia “purché quest’ultima sia separata dagli spazi” dedicati all’accoglienza e alle normali attività e che sia “opportunamente arieggiata in modo da garantire un costante ricircolo d’aria”. Le farmacie potranno avere più di una linea vaccinale, purché vengano rispettate le norme di distanziamento, pulizia e igienizzazione degli ambienti.
Il flusso della seduta vaccinale, indicato dall’accordo, prevede un ingresso, un’area accettazione per il disbrigo di tutte le pratiche e la realizzazione della scheda anamnestica, l’area di preparazione delle dosi che deve essere separata da quella della somministrazione e un’area per il monitoraggio di 15 minuti per eventuali reazioni avverse. Tra l’ingresso e l’inoculazione deve essere garantito un tempo massimo di 10 minuti.
L’accordo è stato firmato dalle Regioni. “Ancora un altro tassello per rafforzare la campagna vaccinale in corso”, ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.
“Siamo sicuri che l’Accordo quadro, a carattere nazionale, verrà velocemente recepito dalle Regioni”, ha sostenuto il presidente di Federfarma nazionale Marco Cossolo, mentre la Federazione degli Ordini dei Farmacisti sottolinea che questa è “la premessa per una decisiva accelerazione della marcia, che porterà il Paese fuori dall’emergenza sanitaria”.