Si aspetta il via libera dei governi e l'arrivo del green pass europeo
Piccoli gruppi, distanza, mascherine, tamponi e, quando serve, anche i vaccini. I pellegrinaggi sono pronti a ripartire, non appena ci sarà il via libera dei governi e in attesa del green pass europeo. “Ci stiamo lavorando, siamo convinti che con la fine del mese di maggio o giugno si riparta”, spiega don Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi.
I primi due viaggi, ristretti, organizzati dall’Orp partono in estate. In Israele, il 14 giugno, e in Turchia all’inizio di luglio, “d’accordo con i ministeri del Turismo”. Poi ci saranno anche i pellegrinaggi diocesani a Lourdes, Fatima e Santiago di Compostela che hanno già le prime iscrizioni, a fine agosto, settembre e la prima metà di novembre.
Pellegrinaggi 2021: le novità
La novità di quest’anno è che, mentre fino al 2019 si poteva partire solo con gruppi precostituiti di almeno 20 persone, da quest’anno ci saranno anche gruppi molto piccoli, di quattro-cinque persone: “Ci atterremo scrupolosamente alle normative italiane e del Paese di arrivo – assicura don Chiavarini -. Se ci viene richiesto il certificato o il tampone entro 48 ore dobbiamo necessariamente attenerci alle condizioni in evoluzione. In Israele, ad esempio, potremo andare solo con doppia vaccinazione avvenuta, per la Turchia è richiesto il tampone negativo”.
Pronto a riaprire i cancelli il Santuario di Lourdes, che come gli altri ha visto un crollo delle presenze, dalle 20mila al giorno da tutto il mondo, alle 300 attuali, per il momento solo dalla Francia.
Da qualche giorno è stato eliminato il limite imposto dal governo francese di circolazione nel perimetro dei 10 chilometri, ora si può attraversare il Paese. Resta il coprifuoco alle 19 fino a metà maggio, poi sarà spostato alle 21. “Siamo comunque pronti ad accogliere, in contatto costante con il prefetto per capire come fare, lavoriamo su questo e aspettiamo indicazioni. Ci sono gruppi prenotati a fine maggio con il pellegrinaggio militare”, assicura a LaPresse il cappellano don Nicola Ventriglia.
Il Santuario partecipa alla maratona di preghiera alla Vergine (voluta da Papa Francesco e promossa dal dicastero per la Nuova Evangelizzazione), che unisce i templi mariani del mondo nella richiesta di liberare l’umanità dal dramma del Covid.
Dall’inizio della pandemia, racconta il cappellano, i responsabili ricevono quotidianamente migliaia di intenzioni di preghiera “di ogni genere”, via email e via Social, ma anche richieste di messe a distanza. “Questo fa sentire come, nonostante le difficoltà di non poter venire, i fedeli siano legati a Lourdes. Ci chiedono anche di accendere ceri a distanza: ieri ne abbiamo accesi cinque grandi da 35 chili. È come essere qui lontani da qui: siamo noi che andiamo da loro, tutto quello che possiamo fare lo facciamo. Ci rendiamo conto di essere seguitissimi”.
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