In Veneto già aperte le prenotazioni per i nati dal 1981
(LaPresse) – La campagna di vaccinazione anti-Covid in Italia è pronta a un’altra accelerata, ma per le prenotazioni dei 40enni le Regioni procedono in ordine sparso. Dopo l’invito del commissario all’emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo, ad aprire alla fascia 40-49 anni da lunedì, il Veneto anticipa i tempi ed è partito ieri alle 16, la Campania darà il via libera ai 45-49enni da domani e per la fascia 40-44 da martedì prossimo, mentre la Lombardia ha fissato un calendario che, in base al programma di forniture, prevede l’avvio delle preadesioni per i 40enni dal 20 maggio con le prime inoculazioni a inizio giugno, dei 30enni sette giorni dopo e il 2 giugno l’apertura delle adesioni per la fascia 16-29 anni. Intanto, il Lazio ha fatto richiesta di altre 100mila dosi di Astrazeneca, tra quelle inutilizzate in altre Regioni. In quest’ottica, l’idea è di un bilanciamento a livello nazionale. Mentre sfuma, dopo il no in Conferenza Stato-Regioni, l’idea di inoculare i sieri nei luoghi di vacanza. E sono allo studio del Cts i tempi di validità del cosiddetto ‘green pass’, oggi fissato a sei mesi, e di cui verranno presto allungati i tempi in Italia. “Accelerare la campagna serve per limitare la circolazione delle varianti. La sfida è vaccinare quanto prima anche le fasce di età giovane”, sottolinea il dg della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. Che insiste sul fatto che l’allungamento della seconda dose di Pfizer a 42 giorni “non modifica l’efficacia del vaccino”.
Sono oltre 26 milioni le somministrazioni totali finora eseguite in Italia. In una settimana 3.334.482, con una media giornaliera di 476.355 e punte superiori a 500mila (505.977 ieri). Circa 3 milioni le dosi in consegna entro questa settimana, di cui 2,1 milioni di Pfizer già arrivate da Nord a Sud. A giugno, definito da Figliuolo il “mese della svolta”, comunque, aumenteranno ancora le consegne, da 17 a 25 milioni, e i numeri delle inoculazioni, con il supporto dei medici di famiglia e dei farmacisti. Sui vaccini nei luoghi di lavoro non manca molto. “Con il documento contenente le indicazioni per la vaccinazione nei luoghi di lavoro trasmesso alle Regioni, siamo pronti ad avviare la campagna vaccinale, contestualmente alla disponibilità di dosi. Sarà una rete che si affianca a quella fin qui utilizzata”, annuncia il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Mentre il commissario, in visita a Trento, avverte: “L’estate non può coincidere con tana libera tutti. Sì alle riaperture controllate in base alla curva epidemiologica, ma non bisogna smettere di vaccinarsi perché ci sono le vacanze”.
Intanto, la Lombardia ha scelto una data simbolo, il giorno della festa della Repubblica, il 2 giugno, per le adesioni dei più giovani, dai 16 ai 29. L’obiettivo, fissato dal coordinatore della campagna vaccinale, Guido Bertolaso, è di permettere a tutti i lombardi di partire per le vacanze almeno con la prima dose. “Adesso ci vorrebbero più dosi per concludere questa campagna vaccinale. Mi auguro che l’inondazione di dosi avvenga”, sottolinea il governatore, Attilio Fontana. “Non c’è stato se non in modo irrisorio il rifiuto del vaccino, perché tutti i lombardi hanno ferite aperte”, sottolinea. Rivendicando poi, dopo la falsa partenza, il ruolo della Lombardia nel raggiungimento del target nazionale.
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