Il governatore ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione per estendere la misura applicata alle isole anche alle Alpi e agli Appennini

Lo proponeva e annunciava da settimane, e ora l’ha fatto. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha deciso di trattare le ‘sue’ montagne come le isole e di renderle Covid free. Il motivo è semplice: “Il Governo ha deciso che le isole erano aree da vaccinare prima perchè da lì è difficile raggiungere gli ospedali. Noi diciamo: bene, ma se è difficile raggiungere Capri, vale lo stesso anche per Sestriere“. Con questa idea in mente, Cirio ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione a livello nazionale per estendere la misura applicata alle isole anche alle Alpi e agli Appennini.

Quali sono i parametri per rientrare nei comuni montani da rendere Covid free?

Per le aree alpine, l’essere sopra i 700 metri di altitudine o fra i 600 e i 699 metri ma a più di 25 minuti dall’ospedale più vicino, secondo le tabelle del 118. Per le aree appenniniche e di alta collina bisogna trovarsi sopra i 500 metri e fra i 400 e 499 a 25 minuti dall’ospedale. Per entrambi vale il criterio della omogeneità territoriale.

La misura riguarderà, almeno nella prima parte, 250 comuni a priorità alta e, nelle previsioni di Cirio, verrà completata “entro il 15 giugno”. Interesserà un totale di 70mila persone: “Sarebbero 110mila ma 40mila sono già stati vaccinati”. Il via all’iniziativa venerdì 21 maggio a Alagna Valsesia, nel Vercellese. Non solo una questione di salute, ma anche una spinta alla ripartenza: “Crediamo che sia giusto innanzitutto per tutelare la salute delle nostre persone, dei nostri piemontesi, che vivono nelle nostre montagne. Vacciniamo chi è residente e chi lavora in montagna anche per dare un messaggio turistico”, precisa il governatore, spiegando che l’obiettivo è dire al mondo: “venite in vacanza in montagna in Piemonte perché troverete un luogo Covid free”.

L’iniziativa è accolta ovviamente con favore da chi le montagne le vive e le abita. Giovanni Poncet, sindaco di Sestriere, comune coinvolto dalla campagna, spiega a LaPresse che considera la decisione “positiva”. E intanto si prepara all’estate, per cui le previsioni turistiche sono positive: “La gente cercherà le montagne come luogo di evasione e spazio aperto. Noi siamo pronti e stiamo calendarizzando attività culturali, sportive e enogastronomiche. Le seconde case saranno il volano maggiore”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata