Il direttore sanitario dello Spallanzani rassicura sulla Delta: "Non utilizziamo le varianti come clava"
(LaPresse) Il direttore sanitario dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma è certo: a breve l’Italia rilascerà il Green pass ai vaccinati, solo dopo la seconda dose. “Vaccinato con la seconda dose sono protetto quasi al 100% e se dovessi avere un contagio non mi ammalo gravemente”, spiega Francesco Vaia ai microfoni di LaPresse nel giorno in cui diventa operativo in tutta l’Unione europea il certificato digitale vaccinale.”C’è scarsa omogeneità di intenti e politiche europee, in Italia viene dato dopo la prima dose ma ascoltando i nostri consigli so che si stanno muovendo perché questo venga rivisto e che si possa dare in maniera più saggia e accorta in seconda dose“, ha precisato il professore che nei giorni scorsi è stato ricevuto dal premier Mario Draghi proprio per un confronto sul Green Pass. Pochi giorni fa era stato il sottosegretario alla Salute Sileri a ipotizzare il possibile cambio nella normativa. Al momento il certificato in Italia viene rilasciato, oltre a chi è guarito dal Covid e a chi è negativo a un tampone, anche a chi ha ricevuto la prima dose, mentre in gran parte d’Europa viene rilasciato solo dopo il completamento del percorso vaccinale.
La variante Delta? “Non va sottovalutata ma nemmeno usata come clava”
Il professor Vaia rassicura poi sulla diffusione della variante Delta. “Non dobbiamo sottovalutarla, ma non dobbiamo usare le varianti come clava per altri scopi: l’inglese è diventata predominante in Italia ma non ha dato più preoccupazioni, la strada ormai è tratta”. Vaia tocca anche il tema vaccini sostenendo che c’è un problema di approvvigionamento e uno legato alla cattiva informazione su AstraZeneca. I numeri in calo della campagna vaccinale riguardano infatti proprio i “figli di quella informazione sbagliata”, secondo il direttore sanitario dello Spallanzani.
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