Il sottosegretario alla Salute Sileri: "Il certificato vaccinale è lo strumento per una maggiore libertà"

Tornano a salire i contagi da Covid: il numero complessivo dei positivi cresce di 223 in 24 ore, la risalita dell’incidenza è lenta ma inesorabile e ancora non è arrivato il conto delle infezioni da Euro 2020, che l’Oms teme salatissimo.

Martedì si registrano 20 decessi, 1.534 nuovi casi e un tasso di tamponi positivi dello 0,8%: una settimana fa l’incidenza era dello 0,6% e ieri ha superato l’1%.

La campagna di vaccinazione procede con un buon passo nonostante la stagione delle ferie sia iniziata, ma il virus prosegue la sua marcia, spinto da varianti sempre più contagiose.

Se la curva riprenderà a salire le zone bianche potrebbero avere vita breve: l’incidenza fa registrare una crescita in quasi tutte le regioni. Si discute di possibili modifiche ai parametri di entrata e uscita dalle zone di rischio, ma quello che conta e più preoccupa è la curva epidemiologica, che non scende più nonostante la stagione calda e la campagna vaccinale a buon punto.

Tra le misure da mettere in campo in fase di ritorno alla normalità una delle più discusse è l’impiego del green pass: nato per gli spostamenti tra i Paesi europei, alcuni, a cominciare dal presidente francese Emmanuel Macron ne ritengono fondamentale un impiego ben più ampio, che arrivi fino all’accesso a servizi come il trasporto pubblico e i ristoranti. E se per la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è “raggelante” che il certificato vaccinale (in alternativa alla guarigione dal virus o il tampone negativo) diventi la condizione per partecipare alla vita sociale, in tanti, a cominciare dal commissario Francesco Paolo Figliuolo, apprezzano l’ipotesi.

“Dare la possibilità di accedere ad una serie di servizi, dai caffè ai ristoranti fino alle discoteche, solo a chi ha il green pass significa credere in questo strumento”, sostiene il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che, contattato da LaPresse, evidenzia: “Ho sempre pensato che promuoverlo come strumento per una maggiore libertà, non solo di circolazione, possa essere utile a incentivare le persone a vaccinarsi, oltre che favorire un maggior controllo dei contagi”.

Sul punto è netto il governatore della Liguria Giovanni Toti, che si dice d’accordo con la Francia, “perché queste libertà le abbiamo riconquistate soprattutto grazie a chi quel vaccino l’ha fatto – scrive sui social -. E non merita oggi di doverci rinunciare per colpa di chi è rimasto a guardare… e spesso a criticare”. Dal Lazio l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato sottolinea la necessità di una “regolamentazione univoca”, mentre il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca taglia corto: “Noi la tessera di vaccinazione l’abbiamo da 4 mesi”, e aggiunge: “Consentirà di viaggiare con tranquillità di prendere l’aereo, i treni, di andare al cinema, teatro, ristoranti”.

Intanto la campagna anti-Covid procede, con oltre 58 milioni di dosi somministrate e il 45% della popolazione già immunizzato: i numeri sono buoni ma la corsa deve proseguire, fino al traguardo dell’immunità di gregge, prima che le varianti mettano sul serio a rischio l’efficacia dei sieri.

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