Al summit voluto da Biden a margine dell'Assemblea dell'Onu Draghi annuncia la donazione di 45 milioni di dosi

Gli Stati Uniti raddoppieranno le dosi di vaccino Pfizer contro il Covid-19 da donare ai Paesi poveri, portandole a oltre un miliardo, con l’obiettivo di vaccinare il 70% degli abitanti del mondo entro un anno. L’annuncio è stato dato dal presidente Joe Biden al vertice virtuale sui vaccini a margine dell’Assemblea generale Onu, indetto dal democratico per spingere gli altri Paesi ricchi a “un maggior livello di ambizione” sul controllo del coronavirus. La disuguaglianza nell’accesso ai vaccini è enorme tra le nazioni economicamente ricche e quelle povere: il segretario generale Onu, Antonio Guterres, all’Assemblea Onu ha parlato di “oscenità”.

Oltre 160 milioni di dosi distribuite sinora nel mondo da Usa

I 500 milioni di dosi aggiuntive saranno accompagnati da oltre 300 milioni di dollari destinati a somministrarle, ha detto Biden. Sinora almeno 160 milioni di dosi fornite dagli Usa sono state distribuite in più di 100 Paesi, numero maggiore rispetto al resto del mondo messo insieme. Tuttavia, l’ultimo acquisto rappresenta una frazione di ciò che sarà necessario per vaccinare quel 70% di mondo (e il 70% di ogni nazione) entro la prossima assemblea Onu del settembre 2022. Washington è stata fortemente criticata per il suo approccio ai vaccini, descritto come troppo modesto, soprattutto per la volontà di fornire dosi di richiamo agli statunitensi prima che le persone vulnerabili delle nazioni povere ricevano la prima dose.

Circa 6 milioni di dosi di vaccino sono state somministrate nel mondo nel corso dell’anno passato, raggiungendo il 43% della popolazione globale. Ma mentre alcuni Paesi ricchi hanno dati molto alti (negli Usa il 55% è completamente immunizzato), altri Poveri sono fermi a tassi del 2-3%. E l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha calcolato che appena il 15% delle donazioni promesse dai Paesi ricchi sia stata consegnata. L’agenzia Onu ha chiesto ai donatori di attuare “subito” i loro impegni. L’Italia ha annunciato la donazione di 45 milioni di dosi.

Nel frattempo, l’Oms ha fatto sapere che i contagi globali sono diminuiti ancora la scorsa settimana (3,6 milioni rispetto ai 4 milioni della settimana precedente), nel primo calo sostanziale da oltre due mesi. Anche i morti diminuiscono, -7%. La variante Delta, invece, è “presente in ogni parte del mondo”, rilevata in 185 Paesi.

La Germania, intanto, smetterà di pagare l’indennità di malattia ai lavoratori non vaccinati che debbano rispettare la quarantena. Il ministro della Salute Jens Spahn ha parlato di decisione “giusta”, spiegando che entrerà in vigore dal 1 novembre, quando tutti avranno avuto la possibilità di essere immunizzati. Chi deciderà di non esserlo, ha detto, “dovrà assumersi la responsabilità, anche dei costi economici”. Oltre il 63% della popolazione tedesca è vaccinata e l’obiettivo di Berlino è arrivare al 75% per evitare un picco di contagi nei mesi invernali.

Il ministro brasiliano positivo al Covid

A proposito di vaccini mancati e rischi correlati, ha informato di essere positivo il ministro della Salute brasiliano, Marcelo Queiroga. Si trova a New York, dove nei giorni scorsi ha preso parte all’assemblea generale Onu con il presidente Jair Bolsonaro (anche lui non vaccinato) e altri. E dove ha incontrato di persona anche il premier britannico Boris Johnson e il segretario generale Onu Antonio Guterres, oltre a funzionari britannici e altri. Queiroga è in isolamento a New York e sta bene, ha fatto sapere Brasilia. Il ministro ha fatto notizia anche perché un video è diventato virale online: lo si vede a New York mentre rivolge gesti osceni ai dimostranti che contestano le posizioni negazioniste e anti-scientifiche di Bolsonaro, dopo che in Brasile sono morte per Covid-19 quasi 600mila persone.

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