La circolare firmata dal direttore della prevenzione Gianni Rezza e inviata a enti e Regioni
Dal Ministero della Salute arriva il via libera per la somministrazione del vaccino anti-covid insieme a quello contro l’influenza. Una circolare quella firmata dal direttore della prevenzione Gianni Rezza, attesa dalla Regioni pronte a far partire all’unisono la campagna delle terze dosi e quella del classico vaccino contro l’influenza stagionale. Mentre in Italia si registrano 3312 nuovi casi con 25 morti e un tasso di positività dello 0,9% l’Iss, nel suo report esteso, sottolinea intanto come il ciclo vaccinale completo sia efficace nel 77,2% dei casi nel prevenire l’infezione. Un dato robusto che si alza ancora di più per quanto riguarda le ospedalizzazioni (92,6%) e nel prevenire il ricovero in terapia intensiva (94,9%) e il decesso (94,8%).
E a promuovere la terza dose di vaccino c’è anche Anthony Fauci. L’immunologo e consigliere scientifico della Casa Bianca, divenuto una delle figure più popolari al mondo dopo lo scoppio della pandemia, riporta i dati provenienti da Israele per argomentare la sua tesi. “A 15 giorni dalla somministrazione della terza dose del vaccino Moderna rispetto a più varianti possiamo vedere un aumento della protezione di 23 volte rispetto alla mutazione D614G (la prima rilevante rispetto al ceppo originario di Wuhan), di 32 rispetto alla mutazione B.1.351 (la variante sudafricana) e infine di 44 volte rispetto alla mutazione P.1 (la variante brasiliana)”, spiega nel suo intervento al Congresso di Firenze dei medici internisti ospedalieri di Fadoi. Dati simili a quelli rilevati per il booster Pfizer “indistintamente in giovani e anziani, nei quali si sono avuti drastici aumenti dei livelli anticorpali e della protezione relativamente alle forme gravi di malattia e alle infezioni”. Ed è anche sulla base di questi numeri – ricorda lo scienziato – che l’Fda americana ha recentemente autorizzato la dose di richiamo del vaccino Pfizer per le persone di età pari o superiore a 65 anni e per quelle dai 18 anni in su con alto rischio di sviluppare una forma grave di infezione da Covid-19, o ancora, per persone esposte al rischio. Per tutti questi motivi, secondo Fauci, la bilancia del dibattito sull’utilità della terza dose, almeno per anziani e fragili, pende assolutamente dalla parte del vaccino.
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